Mihajlovic, elogio della sostanza: "Meno belli, ma con più punti"

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"Forse quest’anno saremo meno belli, segneremo meno gol, ma vinceremo più partite".

Eccola servita la rivoluzione copernicana di Mihajlovic. E se ancora non fosse chiaro ecco il ribaltamento di un antico concetto: "Fino allo scorso anno per noi era più importante segnare un gol in più degli avversari – dice Sinisa –. Adesso il nostro primo pensiero è quello di non prenderlo. Anche perché sappiamo che con la qualità che abbiamo là davanti in un modo o nell’altro il gol arriva". Anche questo è l’effetto dell’adattamento sinisiano: meno bellezza, a volte un po’ effimera, e più senso pratico. Ma in ogni caso dosi massicce di spirito da battaglia. "Sono molto soddisfatto – spiega il tecnico rossoblù –. Questa è una delle più belle vittorie da quando sono a Bologna, una vittoria che è arrivata in fondo a una partita difficile, dove sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire. Diciamo che è stata una vittoria più caratteriale che tecnica".

E qui Mihajlovic batte sul tasto dominante del nuovo corso rossoblù.

"Oggi abbiamo difeso bene, come già avevamo fatto a Bergamo – aggiunge Sinisa –. E’ un concetto che durante la sosta ho ripetuto spesso ai miei giocatori: se ci siamo riusciti con uno degli attacchi più forti della serie A allora dobbiamo farlo in tutte le partite".

Il nuovo Bologna che pensa innanzitutto a non prenderle ha già raccolto 7 punti nelle prime 3 giornate. E pazienza se non ruba l’occhio come in passato.

"L’anno scorso eravamo belli, giocavamo bene ma subivamo tanti gol – sottolinea Mihajlovic –. In estate abbiamo cambiato il modo di difendere nella nostra metacampo, dove siamo piu compatti e marchiamo a zona. Ma è tutto l’atteggiamento complessivo ad essere cambiato: ora difendiamo di squadra e tutti quelli che scendono in campo danno il loro contributo col pensiero fisso di non subire gol".

Menzione speciale per Medel e Dominguez, gli ultimi arrivati dal Sudamerica, ma ieri notte grandi protagonisti.

"Sia Nico che Gary hanno gli attributi – osserva –. Dominguez l’ho fatto giocare in quella posizione perché mi sono venuti a mancare sia Schouten che Kingsley e ha fatto una grande partita. Se avessi avuto tutti a disposizione non l’avrei fatto nemmeno partire tra i titolari".

Titolare per caso e ‘hombre del partido’: merito dell’imprevedibilità che a volte governa il calcio. C’è un pensiero anche per Arnautovic.

"La sua presenza ci dà diverse soluzioni nel modo di attaccare. Oggi nel primo tempo non siamo stati abbastanza coraggiosi e così li abbiamo lasciati giocare nella nostra metacampo. Nell’intervallo mi sono arrabbiato e nel secondo tempo abbiamo fatto meglio".

Adesso il futuro, senza voli pindarici. "E’ presto per dire dove potremo arrivare – frena Sinisa –. Intanto cerchiamo di apprendere qualcosa da ogni partita".

E di ritrovare, magari, il Barrow vero. "Musa ha fatto meglio rispetto alle precedenti uscite", dice Sinisa. Una bugia d’affetto che gli si può perdonare.

Massimo Vitali

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