Roma-Bologna Thiago dà la palla a De Rossi

Domani il duello per il quarto posto, il tecnico: "Noi senza ossessioni da Champions, la pressione è giusto che ce l’abbiano gli altri"

Roma-Bologna Thiago dà la palla a De Rossi

Roma-Bologna Thiago dà la palla a De Rossi

Solo chi non conosce Thiago Motta poteva pensare che il Roma-Bologna di domani dal tecnico sarebbe stato etichettato come ‘partita più importante delle altre’. Lo schema Thiago è noto: si affronta una partita per volta e la prossima è sempre la più importante, che sia il Real Madrid (il traguardo non è lontano) o la Salernitana. Lo schema Thiago dell’antivigilia ieri si è arricchito di un ulteriore stratagemma, peraltro non inedito: togliere pressione dalle spalle dei suoi giocatori, già gravati in settimana dall’infortunio che ha estromesso Ferguson dalla corsa Champions, per trasferirlo tutte sulle spalle delle concorrenti.

"Affrontiamo la Roma, che è una squadra costruita per raggiungere determinati traguardi – dice Motta –. A differenza di noi, che dobbiamo vivere questo momento con la giusta responsabilità ma senza nessuna ossessione o pressione. La pressione è giusto che ce l’abbiano gli altri".

Messaggio chiaro, che in realtà nasconde il timore che al suo Bologna, reduce da due pareggi senza reti con Frosinone e Monza, sia un po’ venuto il braccino del tennista, ovvero la paura che ti assale quando un traguardo insperato è lì, a portata di mano, e l’ultimo miglio diventa un parto travagliato. Meglio allora concentrarsi sull’avversario di turno.

"La Roma è forte e lo dice il fatto che andrà a giocarsi una semifinale di Europa League con i campioni di Germania – osserva Motta –. Ma noi vogliamo fare il nostro calcio e imporre il nostro gioco. Ho un’ammirazione enorme per De Rossi, a cui mi legano bei ricordi in nazionale (i due sono stati compagni in azzurro dal 2011 al 2016, ndr). Daniele è nato a Roma, ha giocato con quella maglia e ora è l’allenatore: si merita tutto quello che sta ottenendo, sarò contento di abbracciarlo e poi sarà una bellissima sfida". Purtroppo senza Ferguson, che nello scacchiere di Motta è probabilmente il vero Imprescindibile. Ma figurarsi se Thiago vuole trasformare la grave perdita in un alibi per il gruppo. "In questa squadra nessuno può essere Ferguson – dice il tecnico – ma direi la stessa cosa per tutti gli altri. Non stiamo cercando uno che possa fare le cose che faceva Lewis ma abbiamo tanti giocatori che, con diverse caratteristiche, possono giocare al suo posto. La fratellanza che c’è stata dopo il suo infortunio mi rende contento e testimonia la forza del gruppo". Il resto, per Motta, è cornice. Perfino il ‘dettaglio’ che per salire sul treno Champions basterà anche il quinto posto. "Per noi non cambia nulla – taglia corto Thiago – perché quella pressione non l’abbiamo".

E a quanto pare non ce l’ha nemmeno Saputo. Gustoso il retroscena svelato dal tecnico: "Il presidente stamattina è passato da noi e stava parlando della classifica, ma si è fermato subito e ci ha detto: ‘pensiamo al presente’. Sono molto contento di questo". Mottizzato pure Joey, si osserva in sala stampa: il modo migliore per strappare un sorriso a Thiago. "No, fin dal primo giorno è stato così", giura l’uomo che sta trasformando il Sogno in realtà.

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