Alessio Boni stasera è Dante, un’Anima smarrita a Cesena

Lo spettacolo omaggio al sommo poeta alle 21,30 al chiostro di San Francesco per ‘Il Bonci sotto le stelle’

Alessio Boni e Marcello Prayer

Alessio Boni e Marcello Prayer

Cesena, 19 luglio 2021 - Stasera alle 21.30, al chiostro di San Francesco, Alessio Boni e Marcello Prayer portano in scena ‘ Anima smarrita ’, omaggio a Dante Alighieri a 700 anni dalla morte; una selezione ‘concertata’ di brani del Sommo Poeta, dove si fa musica la voce intensa dei due attori che, nelle incursioni tra la Vita Nova e le terzine della Divina Commedia si intreccia, si rincorre, si sovrappone e si separa, entrando in dialogo con i versi di alcuni poeti del Novecento: Pasolini, Borges, Montale, Ungaretti, ma anche Stefano Carrai (Scuola Normale Superiore di Pisa), Giorgio Albertazzi, Carmelo Bene, Giorgio Caproni, padre David Maria Turoldo, Massimo Troisi uniti dall’amore per la visione dantesca. Lo spettacolo, di AidaStudio Produzioni, è inserito nel calendario Ert Il Bonci sotto le stelle. Alessio Boni, lei e Prayer siete in tournée con questo spettacolo il cui debutto in febbraio, è avvenuto in streaming. Tutto in quei mesi aveva una dimensione insolita. Nel bel teatro di Carpi, vuoto, tra mille precauzioni a causa del Covid, abbiamo registrato la piéce nella incertezza dei tempi di un ritorno dal vivo, ma nella consapevolezza trasmessaci dal nostro maestro Orazio Costa Giovangigli che l’attore deve rivelare, con la poesia, una zona segreta e intensa dell’essere umano e condividerla con lo spettatore. Concertato a due è un termine musicale? Infatti, Prayer ed io diamo vita a un jazz vocale. Nessuna lirica, nessuna terzina è letta per intero. Il suono delle parole dantesche di efficacia ficcante, si fa partitura lirica con le incursioni di autori profondi conoscitori di Dante. C’è poi in finale una canzone cantata da Domenico Modugno in un film di Pasolini. Il titolo è tratto da un verso dantesco. Che Dante racconta lo spettacolo? Un Dante uomo la cui personalità affascina e si comprende meglio da adulti, con la maturità psicologica che non è quella degli studenti di 15, 16 anni. La selva oscura è lo smarrimento, la fragile umanità, la solitudine. Il viaggio onirico che Dante compie per giungere alla Luce influenza da 700 anni il nostro immaginario dei luoghi della religione cristiana. C’è poi un amore assoluto, totalizzante per una donna, Beatrice, cui sarà devoto dai 9 anni, età in cui la conobbe. È lei che ispira il suo poema, la musa del suo pellegrinaggio. Non un rigo viene speso per la moglie Gemma Donati, che sposò per un matrimonio combinato. Lei è l’indimenticato Caravaggio, Walther Chiari, Giorgio Ambrosoli, Ulisse di Joice portato al Bonci nel 2019. Personaggi forti, tormentati, tragici. Le somigliano? Mi intrigano le personalità che si ribellano, reagiscono al precostituito. Il dramma arricchisce". A marzo è uscito il suo libro ‘Mordere la nebbia’, un racconto per suo figlio Lorenzo. Se ne trae una morale? Il libro è frutto dell’esperienza di mie missioni umanitarie in Paesi di sottosviluppo. L’insegnamento è che non bisogna rassegnarsi alle scelte del destino. Io da ragazzino, in un giorno di nebbia, sulle rive del lago d’Iseo, ho deciso che non la scuola di ragioneria o fare il piastrellista mi interessavano. Sono partito e non sono più tornato indietro.