
Elisa Pirotti nel suo attuale ufficio. Da 21 anni lavora ai servizi sociali del Comune, dal 2018 è alle dipendenze dell’Unione dei Comuni Cesena Valle Savio. La donna è invalida al 100% e si muove sulla sedia a rotelle
Proprio a cavallo del 3 dicembre, giornata internazionale delle persone con disabilità proclamata dall’Onu nel 1981 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili, nel Comune di Cesena si sta consumando una vicenda che merita di essere raccontata. Riguarda Elisa Pirotti, una donna di 43 anni che da 21 anni lavora come impiegata nel settore dei servizi sociali e dal 2018 è alle dipendenze dell’Unione dei Comuni Valle del Savio.
Elisa Pirotti è disabile al 100% a causa di una malattia rara, l’atassia di Friedreich, che colpisce una persona ogni 50.000, ha un decorso invalidante progressivo simile alla Sla. Quando ha iniziato a lavorare in Comune, Elisa camminava con l’aiuto di un deambulatore, ma ora riesce a spostarsi solo con la sedia a rotelle. Vive a Capannaguzzo insieme ai genitori e ogni mattiva va a lavorare grazie al trasporto di un mezzo della cooperativa Cisa. E’ addetta a vari servizi con contratto part-time (lavora dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 13.30) e percepisce uno stipendio di 1.200 euro al mese al quale vanno aggiunti circa 400 euro mensili per l’invalidità e 500 euro per l’assegno di accompagnamento. Ma deve pagare il trasporto quotidiano (con tariffa ridotta) e due o tre sedute di fisioterapia ogni settimana.
Da qualche tempo Elisa vive in uno stato d’ansia dovuto al fatto che tutto il settore dei servizi sociali (70-80 persone) verrà trasferito in una nuova sede: per la donna si prospetta un trasloco d’ufficio che non la lascia dormire sonni tranquilli; per questo, col patrocinio del sindacato Uil, ha chiesto di essere assegnata a un ufficio a piano terra, ma soprattutto dicontinuare a lavorare insieme alla ‘compagna di scrivania’ Stefania Bianchi con la quale ha stabilito da anni un rapporto di fiducia e collaborazione. La dirigente Elisabetta Scoccati le ha risposto manifestando disponibilità al dialogo e prospettando tre possibili soluzioni, ma non quella richiesta da Elisa perché al piano terreno non sarebbero previsti uffici per due persone. Sperando di trovare maggiore comprensione, Elisa ha incontrato l’assessore ai servizi sociali Carmelina Labruzzo e il sindaco Enzo Lattuca trovando parole di solidarietà, ma nessun atto concreto nella direzione da lei auspicata.
L’assessora Labruzzo, da noi interpellata, ribadisce i principi dell’inclusione delle persone in difficoltà e la disponibilità alla collaborazione di tutti i colleghi di Elisa Pirotti.
La donna così si è rivolta a un tean di avvocati dello studio legale Luzi di Cesena, composto dallo stesso avvocato Riccardo Luzi con le colleghe Velca Artusi e Michela Bravi che hanno risposto alla lettera della dirigente Elisabetta Scoccati contestando alcuni punti: in particolare la frasi "se tutti i colleghi fossero assecondati in tali richieste si realizzarebbe il caos organizzativo" e "Stefania Bianchi non ha il ruolo di suo tutor".
La lettera dei legali si conclude auspicando una soluzione bonaria, ma specifica che "La signora Pirotti è l’unica lavoratrice in sedia a rotelle del Comune di Cesena e l’atteggiamento del datore di lavoro dimostra di non conoscere l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea che afferma il principio di non discriminazione, mentre l’artivolo 26 stabilisce che l’Ue "riconosce e rispetta il diritto delle persone con disabilità a beneficiare di misure intese a garantirne l’autonomia, l’inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità".