
Emanuelle Caillat
C’è lo zampino della traduttrice cesenate Emanuelle Caillat nel ritorno in Italia di ‘Le Chat’, il personaggio dalla satira graffiante inventato dall’umorista di fama internazionale Philippe Geluck. Qualche giorno fa è uscito ‘Monsieur Il Gatto’ edito da Gallucci, una raccolta delle vignette migliori e più recenti, che prendono in giro con intelligenza vizi e virtù della società contemporanea. Proprio la traduzione dal francese è curata da Emanuelle Caillat, che lo ha proposto all’editore romano con cui collabora da diversi anni. Il libro verrà presentato domani alle 18 alla Libreria Giunti di Cesena.
"Geluck è una vera e propria istituzione in Francia – afferma Caillat –. Le sue vignette raccontano non tanto la cronaca spicciola quanto l’attualità in generale e sono basate sul politicamente scorretto. Il suo è il classico cinismo francese". Philippe Geluk, 70 anni di Bruxelles, ha creato il personaggio del Gatto nel 1983 per il giornale belga ‘Le Soir’ e da allora ha conquistato milioni di lettori, diventando una star nel mondo francofono. Nel 2021 il popolare felino è sbarcato sugli Champs-Elysées, la via più bella di Parigi, con grandi statue di bronzo realizzate dallo stesso autore. In Italia è stato pubblicato per la prima volta nel 2021 da Nimphea e il suo tratto, essenziale e definito, ricorda quello di Altan.
"Ho avuto l’occasione di conoscerlo la scorsa estate durante una vacanza a Bruxelles, è una persona molto alla mano – racconta Caillat –. Lavorare alle sue vignette è stata una bella sfida: non si tratta solo di tradurre un testo, bensì di finalizzarlo alla risata e nel contempo togliere tutto quello che non serve: devono essere battute asciutte e dirette. I miei figli mi hanno aiutato: se li facevo ridere avevo raggiunto lo scopo". Emanuelle Caillat, parigina di nascita e cesenate d’adozione dall’età di 8 anni, si è laureata in Lingue straniere e in lettere moderne all’Università di Bologna, specializzandosi poi in Traduzione letteraria. È anche insegnante di francese al liceo ‘Monti’. Collabora con Einaudi, Mondadori e altre case editrici per le quali ha tradotto autori come Georges Perec, Katherine Pancol, Muriel Barbery (tra questi la sorpresa editoriale del 2007 ‘L’eleganza del riccio’ per e/o). Sua è la traduzione della recente edizione di Mondadori de ‘L’orda del controvento’ di Alain Damasio, romanzo distopico e fantastico di oltre 600 pagine. Attualmente per Einaudi sta lavorando al romanzo ‘La ballerina’ di Patrick Modiano, premio Nobel per la letteratura, in uscita il prossimo anno.
Ma l’intelligenza artificiale rischia di rubare il lavoro ai traduttori? "E’ come la differenza tra farsi confezionare un vestito da un sarto e acquistarlo a livello industriale – sottolinea Emanuelle Caillat –. Per tradurre il manuale di un elettrodomestico o il bugiardino di un farmaco l’intelligenza artificiale è certamente un buon supporto. Se invece si è di fronte a un testo originale, non banale, allora è indispensabile affidarsi a un buon traduttore".