
L’ex consigliere Capponcini sui leader in rotta. "Beppe tutela i nostri valori" Il coordinatore provinciale Mauro Frisoni: "Conta solo il movimento".
La disputa ormai ai ferri corti tra il fondatore col ’vaffa’ Beppe Grillo e il presidente del M5S Giuseppe Conte è seguita con inevitabile trasporto dalla base cesenate e anche tra chi nel movimento ha militato attivamente sino a poco tempo fa, prima delle baruffe antecedenti le comunali con il cambio di leadership. C’è chi glissa sul nodo della contesa e chi invece entra nel merito del quesito di fondo: stare con Conte e con Grillo?
"Riguardo alla controversia fra Conte e Grillo – afferma il coordinatore provinciale di Forlì-Cesena del M5S Mauro Frisoni – , per me in questo momento ciò che conta è il movimento, che, sono sicuro, uscirà da questa fase ancora più maturo e moderno. Detto questo, a livello nazionale il M5S sta vivendo una fase politica cruciale, oserei dire storica, in cui tutti gli iscritti e anche quelli non iscritti, avranno la possibilità di scrivere una pagina importante per rendere il movimento ancora più vicino ai problemi reali delle persone. A livello locale, invece, In questo momento siamo molto concentrati e impegnati in vista delle prossime elezioni regionali. Quanto al resto, sette consiglieri comunali e tre assessori eletti sono la dimostrazione di come il movimento sia stato recepito positivamente dagli elettori alle recenti comunali".
"Anche oggi, come altre volte, pur con tutti i suoi difetti e grandi contraddizioni – afferma invece l’ex capogruppo Claudio Capponcini che si è scontrato con il nuovo gruppo perché contrario all’alleanza col Pd – , deve e vuole essere Grillo a ergersi a baluardo dei principi del movimento, senza i quali il Movimento 5 Stelle non c’è più. Principi che io condivido e come me molti altri. Molto strano appare che pochi si accorgano del fatto che per la prima volta nella storia del M5S i candidati regionali non sono stati votati, ma nominati, esattamente come per gli altri partiti con nomine di segreteria, e già qui il Movimento traballa. Conte è sicuramente un bravissimo governante, ma non un grande politico e quindi per me da attivista storico la bilancia non può che pendere dalla parte di Grillo".