
’Micio’ Orlandi all’inaugurazione del. campo di Martorano con Cesena Legends
Fra i tanti nati calcisticamente nella cantera del Cesena, Maurizio Orlandi, per tutti Micio, ha un posto di riguardo. Fa parte di quello stuolo di giocatori degli anni storici in cui il Cesena era l’unica squadra di città non capoluogo di provincia a giocare in serie A. Ora fa il bancario e finalmente è tornato allo stadio, dopo anni di assenza. "Non volevo vedere il mio Cesena fra i dilettanti. Quest’anno invece sono tornato perché il Cesena gioca dove merita di stare". Domenica prossima per Micio non sarà una partita normale. Ha vissuto nel Cesena, poi nella Sampdoria le stagioni più felici della carriera. "Tiferò Cesena perché al cuor non si comanda. Qui vivo, sono partito come calciatore. Anche a Genova sono stato bene, nonostante alti e bassi come spesso succede nella vita di un calciatore. In blucerchiato sono stato sei anni, mica pochi, là ho ancora tanti amici e ricordo con affetto il calore del popolo sampdoriano". Furono anche anni sofferti, la serie A, ma anche la retrocessione in B, un po’ come nella storia attuale. "Passai alla Samp nella stagione 74/75, due anni di A e poi retrocedemmo. Per uno strano gioco del destino fu fatale il Cesena con cui ci giocavamo la permanenza. Nell’ultimo turno il Cesena vinse 3-0 col Milan, noi perdemmo in casa con la Juve e retrocedemmo. Quella piazza non meritava e non merita neanche oggi la serie B, ma il calcio è questo. Anche da quelle parti hanno pagato errori gestionali come a Cesena". Naturalmente un calciatore ha mille ricordi, quando poi nasce e cresce nella squadra della sua città diventa un romanzo. "Un sogno realizzato. Era casa mia, avevo 17-18 anni, ero coccolato da tutti e poi la promozione in A, una gioia indelebile". Poi la Samp, anche se in un primo momento sembrava l’Inter la vera destinazione. "Sei anni alla Samp, prima di passare al Lecce. Per colpa mia con alti e bassi, potevo fare di più. Naturalmente arrivarono anche tante soddisfazioni, ma anche situazioni ostili nei miei confronti. Ormai è acqua passata, ora pensiamo al match di domenica. Tifo Cesena, ma vorrei che dalla partita successiva la Samp si riprendesse e tornasse a disputare i campionati che merita, casa sua è la serie A perché ha vinto campionati, coppe, è la Samp di Vialli e Mancini". E questo Cesena le piace? "Molto. Ha giocatori interessanti in grado di sopportare bene lo stress di un campionato lungo e difficile. Credo che possa puntare ai play off". Berti percorre un po’ la sua storia, nato e vissuto a Cesena, tifoso bianconero. "Mi piace, purtroppo l’infortunio ne ha rallentato la crescita, ma tornerà come prima. Ha un futuro. La statura è come la mia, nel calcio non contano solo i centimetri".
Daniele Zandoli