"Piante e persone rinascono insieme" Via al progetto del ‘giardino terapeutico’

Sarà il primo spazio in Italia dedicato ai pazienti in un luogo pubblico

"Piante e persone rinascono insieme"  Via al progetto del ‘giardino terapeutico’

"Piante e persone rinascono insieme" Via al progetto del ‘giardino terapeutico’

Un giardino per ‘curare’, perché "piante e persone seguono un percorso insieme di rinascita, guarendosi a vicenda". Sarà il primo spazio a ‘verde terapeutico’ in Italia in un luogo pubblico e in un contesto urbano per le persone affette dalla sindrome di Alzheimer e sorgerà a Cesena, all’interno dei Giardini pubblici, nel cuore del centro storico. Propulsore e finanziatore del progetto è Anap Confartigianato, coordinato dalla Fondazione Maratona Alzheimer in collaborazione con il Comune. Si avvale dell’ideazione di un team di esperti guidato dall’architetto e paesaggista Andrea Mati, uno dei massimi esperti italiani in materia. "Sappiamo quanto sia importante, per le persone colpite da demenza, riattivare tutte quelle componenti cognitive che sono andate perdute col degenerare dello stato patologico — afferma Mati —. E in modo particolare, la necessità di riappropriarsi dell’identità personale, che può avvenire soltanto tramite la reminiscenza mnemonica: il recupero, anche se parziale, dei ricordi legati all’infanzia e alla giovinezza".

Il giardino terapeutico verrà realizzato il prossimo anno nella parte orientale, compresa tra gli accessi di corso Garibaldi e via Mura giardino pubblico, ed è concepito come una sorta di percorso guidato, caratterizzato da una serie di stimolazioni sensoriali e percettivo-emozionali. "Si snoda lungo una linea ovale, atta a creare un continuum circolare — prosegue l’architetto, che è co-titolare del gruppo Mati 1909 —, attraverso il quale il concetto del passeggiare, andare, viaggiare, riveste una particolare importanza, correlato al bisogno di scaricare la crisi d’ansia del paziente dovuta alla cosiddetta ‘sindrome del tramonto’, che si manifesta la sera e li induce a scappare, per tornare alla loro ‘casa’, alla loro infanzia". E’ stato dimostrato, infatti, che le persone affette da tale sindrome sentono forte la necessità di camminare, in apparenza senza una meta, per raggiungere ciò che sentono di aver perduto. Il progetto di massima prevede un tragitto sinuoso in lapillo vulcanico, con eventuale corrimano, per garantire libertà e sicurezza di movimento, in un abbraccio con la natura. Piante aromatiche, stagionali e autoctone comporranno le aiuole sensoriali al fine di riattivare olfatto, tatto e vista, stimolando la memoria a lungo termine. Ci saranno anche le sedute dove i pazienti potranno riposare e rilassarsi al suono dell’acqua che scorre. Per la manutenzione dell’area si ipotizza il coinvolgimento di associazioni di volontariato, degli studenti dell’Istituto agrario e delle persone in fase di recupero da dipendenze in convenzione con il Ser.D. "Il giardino terapeutico è un dono alla nostra città. E’ ben integrato all’interno di un parco pubblico, il messaggio che vogliamo lanciare infatti è chiaro: le persone affette da questa sindrome non devono nascondersi", afferma il sindaco Enzo Lattuca, che domenica sarà lo starter della marcia per i diritti delle persone con Alzheimer e demenza.

Francesca Siroli