Picchiata a sangue dal compagno all'ippodromo di Cesena. Il fermo in autostrada

La donna, sanguinante è riuscita ad indirizzare al telefono la poliziotta fingendo di parlare con un'amica e poi ha raccontato due anni di botte

La donna ha denunciato continue umiliazioni e violenze

La donna ha denunciato continue umiliazioni e violenze

Cesena, 27 luglio 2020 - Donna picchiata e pestata a sangue all’ippodromo di Cesena, riesce a chiamare aiuto facendo finta di parlare con Cinzia, una sua amica in realtà una poliziotta. E’ stata così salvata una donna di quarant’anni italiana vittima del compagno di origini albanesi che è stato arrestato. Dovrà rispondere di sequestro di persona, maltrattamenti contro familiari e conviventi aggravati e lesioni pluriaggravate continuate. L’operazione è della Polizia di Pisa, in sinergia con quella di Forlì Cesena. La donna ha trovato il coraggio di denunciare le violenze che subiva da almeno due anni a causa della gelosia di lui, al culmine dell`ennesima lite, sfociata all'interno dell'ippodromo di Cesena, dove la coppia, originaria di Livorno e con la passione per i cavalli, era andata per prendere parte ad un gran premio.

La vittima ha cercato, in un primo momento, di chiamare la Polizia ma la telefonata è stata interrotta dopo pochi secondi dalla violenta reazione dell`uomo che, intuendo la sua richiesta d`aiuto, l`ha afferrata per il collo, sbattendola a terra, e colpita ripetutamente con calci e pugni. La quarantenne è riuscita a liberarsi grazie all`intervento di alcuni stallieri presenti che, però, si sono solo limitati a separare la coppia senza chiamare i soccorsi. A quel punto l`uomo ha intimato alla sua compagna di salire sul caravan per il trasporto dei cavalli per fare rientro a Livorno. La donna, nell`indifferenza dei presenti, ha dovuto sottostare e assecondare il compagno per evitare conseguenze peggiori.

Nel frattempo la Sala operativa della Polizia di Cesena, che aveva ricevuto la telefonata, poi interrotta, sentite le urla della donna e intuita la situazione di pericolo, aveva già attivato la procedura di localizzazione del suo telefono cellulare, cercando insistentemente di ricontattarla al telefono per ricevere maggiori informazioni su come rintracciarla. La donna, durante il viaggio ha continuato a ricevere percosse e minacce di morte da parte dell'uomo ma anche le telefonate dei poliziotti del commissariato di Polizia di Cesena. La vittima, con grande coraggio, ha risposto, facendo finta di parlare al telefono con un'amica, chiamandola "Cinzia". La poliziotta che si trovava in stato di coazione psicologica e che non era in grado di parlare liberamente, è "stata al gioco". Le due hanno iniziato a chiacchierare al telefono come se fossero amiche, parlando di cose ordinarie. Così giunto il segnale di localizzazione del cellulare della donna che indicava la posizione della barriera di Roncobilaccio, sullautostrada.

Istituiti immediatamente dei posti di blocco alle barriere autostradali di Pisa per filtrare le auto in uscita e individuare la vittima. E così i poliziotti hanno notato una donna, ferita e completamente sporca di sangue, uscire di corsa da un caravan in coda ad altre auto e correre verso di loro. I poliziotti le sono corsi incontro, mettendola in salvo e procedendo, nel contempo, al fermo del compagno a bordo del mezzo. La donna, in evidente stato di choc è stata subito soccorsa e accompagnata, da poliziotti specializzati nella gestione di vittime vulnerabili, presso il pronto soccorso dell`ospedale di Cisanello ove sono state avviate le procedure del Codice Rosa. Dopo aver ricevuto le cure necessarie, negli uffici della squadra mobile, la donna ha trovato il coraggio di raccontare, per la prima volta, la lunga storia di violenze subite dal suo convivente.