
La petizione per non archiviare il caso di Cristina Golinucci ha raccolto oltre 40mila firme. La madre e l'avvocata chiedono ulteriori indagini sulla scomparsa avvenuta 32 anni fa.
Oltre 40mila firme per non archiviare il caso di Cristina Golinucci. La petizione lanciata dalla mamma di Cristina, Marisa Degli Angeli (nella foto), e dall’avvocata Barbara Iannuccelli, dove si chiede di non archiviare il caso della figlia scomparsa 32 anni fa, ha raggiunto ieri pomeriggio 41.073 firme e il prossimo obiettivo, indicato nella petizione, è di 50mila firme. Firme che verranno presentate in tribunale il prossimo 26 settembre, giorno in cui si deciderà sull’archiviazione, la cui richiesta è stata avanzata dalla procura.
La petizione lanciata sulla piattaforma Change.org è supportata da un appello della mamma di Cristina. "Trentadue anni fa mia figlia mi ha detto: ‘Ciao mamma ci vediamo stasera’. Da allora io aspetto quella sera, aspetto che Cristina possa ritornare in qualche modo a casa". Sono le parole di Marisa Degli Angeli che ringrazia le tante persone che hanno supportato la petizione. Marisa delusa e amareggiata dalla richiesta di archiviazione, ma non rassegnata, ha proposto opposizione con i suoi avvocati. Quale sarà il nuovo atto del procedimento? Archiviare ancora una volta il caso ritenendo ignoti gli autori del reato, o proseguire nelle indagini? Emanuel Boke non è uscito dal radar degli indagabili per più di una ragione, prima fra tutte il fatto che ha confessato liberamente e spontaneamente il reato dicendo di aver ucciso Cristina. Poi ha ritrattato. Altri indizi si sono aggiunti recentemente e la famiglia chiede di indagare. Chiede di indagare su quei sacchi neri maleodoranti trovati 32 anni fa nei boschi di Montepetra, dove era stato visto un frate, padre Renato, allontanarsi mano nella mano con una ragazza"