Gas metano, l'autogol dell'Italia

Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Il costo dell'energia sta esplodendo, rendendo critica la vita di  famiglie e problematica la sopravvivenza di molte Aziende. Tutte le forze politiche sbraitano per cercare soluzioni governative, ma pur sempre a carico di Pantalone, mentre nessuno fra associazioni di consumatori, sindacati, movimenti di piazza, propone di ricorrere alla nostra energia, chiedendo riprendere l’ estrazione del gas dal nostro sottosuolo. Ridurremmo i costi creando posti di lavoro. Tutti i Paesi dell’ Adriatico e del Mediterraneo stanno estraendo, mentre noi, nel nome di una presunta ecologia, ci stiamo suicidando.

Gianni Passerini

Lo ha spiegato bene qualche tempo in una intervista al sottoscritto il professor Davide Tabarelli, ricercatore, docente universitario e responsabile di Nomisma energia. Pensare che a breve le fonti rinnovabili possano produrre la necessaria energia pulita per mandare avanti l'Italia è una follia. E' giusto  studiare metodi di produzione energetica alternativa, ma non è pensabile fare a meno del gas metano che di certo non crea inquinamento. Il Mar Adriatico è un deposito immenso di gas metano, un tesoro che potendolo prelevare con le trivellazioni ci farebbe risparmiare miliardi che ora giriamo alla Russia e alla Libia pagando conti altissimi per l'acquisto di gas. La Croazia che sta di fronte a noi trivella  tranquillamente in Adriatico e l'Italia, pressata da una ideologia ambientalista sbagliata e con paura di un rischio di subsidenza mai provato, sta ferma. E' come avere un bicchiere con due cannucce: succhia solo una una. Peraltro, sostiene il professor Tabarelli, non ci sarebbe nemmeno bisogno di costruire nuove piattaforme perchè sarebbe sufficiente riadattare con nuove tecnologie quelle esistenti. L'Italia sta facendo un autogol perfetto. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net