AMEDEO PISCIOLINI
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Riecco la cometa Neanderthal, è tornata dopo 50 mila anni

L’astrofilo Teseo Aluigi, di Piobbico, l’ha fotografata: in questi giorni raggiungerà la distanza minima dalla terra. Chioma verde, coda gialla

La cometa di Neanderthal e nella foto piccola l'astrofilo Teseo Aluigi

La cometa di Neanderthal e nella foto piccola l'astrofilo Teseo Aluigi

Piobbico (Pesaro Urbino), 1 febbraio 2023 – Sta solcando il nostro cielo e uin questi giorni  ha raggiunto la distanza minima dalla Terra. Si tratta della cometa di Neanderthal, nota tra gli esperti col nome in codice di C/2022 E3 (ZTF), un corpo celeste passato 52mila anni fa, scoperto il 2 marzo dell’anno scorso grazie agli strumenti della Zwicky Transient Facility. L’evento non poteva passare inosservato all’astrofilo Teseo Aluigi, 57 anni di Piobbico che da anni scruta il cielo e osserva gli asteroidi per un nobile fine; monitorarli ed eventualmente segnalarli affinché non creino problemi alla terra e con tanto di autorizzazione dall’Unione Astronomica Internazionale e che opera presso lo Smithsonian Astrophysical Observatory, Cambridge.

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"Così come con gli asteroidi anche le comete necessitano di misurazioni dell’orbita per poterne calcolare la traiettoria precisa e le eventuali modifiche – spiega Aluigi – noi dell’Osservatorio Astronomico di Piobbico abbiamo misurata la cometa "C/2022 E3 (ZTF)" già nel mese di agosto quando era di una magnitudine apparente di +13 e il giorno 27 l’organo preposto ha rilasciato un bollettino con anche le nostre osservazioni accettate e inserite nel database". " Il periodo orbitale della cometa è stimato sui 50000 anni – aggiunge Aluigi - e l’ultimo suo passaggio al perielio (punto più vicino al sole) è avvenuto quando sulla Terra camminava l’uomo di Neanderthal motivo per cui è stata soprannominata la ’cometa di Neanderthal’.

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Quando è stata scoperta si trovava a circa 640 milioni di km dal Sole e appariva come un debole oggetto di magnitudine +17,3 (più la magnitudine è bassa e maggiore è la luminosità). Era talmente lontana dal Sole da essere stata inizialmente segnalata come un candidato asteroide. Nelle osservazioni successive si è notata una piccola chioma, cambiando il suo stato in una cometa. Nel passare dei giorni la sua luminosità è andata aumentando, a fine dicembre la magnitudine è scesa sotto la +10, a fine gennaio sotto la +7 e alcune previsioni si spingono a stimarne una possibile magnitudine di +5 per la prima decade di febbraio, il 1° febbraio si troverà alla minima distanza dalla Terra di circa 42 milioni di chilometri. Attualmente mostra una chioma verdastra e una coda giallastra di polvere e particelle di ioni nella sua scia e una anti-coda. In questi giorni si è potuto osservare la "rottura" della coda, divisa in due tronconi, le cause sono incerte ma, la rottura, potrebbe essere dovuta all’espulsione di una massa dalla corona sottoposta a notevoli pressioni dal vento solare durante il suo avvicinamento".

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"Nei prossimi giorni risulterà – continua Aluigi - circumpolare per tutta la penisola essendo in una posizione vicino al Polo Nord Celeste quindi percepibile anche ad occhio nudo come una piccola macchiolina sfumata vicino alla stella polare, ovviamente in una notte buia e lontano da fonti luminose. L’unica difficoltà è data dalla luna crescente di questi giorni. Consigliata l’osservazione almeno con un binocolo oppure usando la visione ’distolta’ che rende più semplice notare gli oggetti celesti poco luminosi quando non si guardano direttamente, o meglio ancora usare una macchina fotografica che è più sensibile alla luce dell’occhio umano, basterà puntare la fotocamera nella porzione di cielo indicata e impostare un’esposizione medio-lunga (almeno 20 - 30 secondi) in questo modo, la cometa potrebbe apparire nella foto, anche se voi non siete riusciti a vederla ad occhio nudo".