Quei pani divini e vini di pane Degustazione mistica in monastero

Oggi alle Clarisse Cappuccine a Mercatello del Metauro, con l’introduzione di suor Marilena

Quei pani divini e vini di pane  Degustazione mistica in monastero

Quei pani divini e vini di pane Degustazione mistica in monastero

Il concetto di mistica abbraccia più campi. Quello spirituale, inteso come elevazione dello spirito, e quello palatale, inteso come godimento dei buoni frutti del creato. Attorno a questo concetto ruota un evento del tutto particolare, che muove da un convento per accompagnare l’avventore che vorrà sollevare i piedi da terra, verso cibi e vini ’spirituali’. Accadrà oggi a Mercatello sul Metauro, paese dell’alta valle del Metauro celebre, tra l’altro, per custodire le spoglie e i luoghi di santa Veronica, una delle quattro mistiche più importanti della storia della chiesa, meta di pellegrinaggi da tutto il medioriente, dove è molto venerata, e non solo.

Qui, nel suo monastero in via Santa Croce, oggi alle 19.30, dopo l’introduzione della sindaca Fernanda Sacchi, suor Marilena delle clarisse, spiegherà come il pane e il vino, che sono i temi dell’evento, sono vissuti da chi passa la vita in clausura. Il programma continuerà alle 19,45, (nel giardino di Santa veronica e in caso di pioggia a palazzo Gasparini in piazza) con una degustazione di vini mistici con ascendenze lievitate prodotti dalle suore trappiste di Vitorchiano e da Stefano Antonucci della cantina Santa Barbara di Barbara (Senigallia): i primi vini ‘crudi’, cioé naturali, i secondi, quelli di Antonucci, espressione del vitigno marchigiano più importante nel mondo, il Verdicchio, qui proposto nella versione classica Riserva: un calice che ha fragranze di frumento, dunque in assonanza con il pane, e che si presenta in una veste trascendente, quasi un miraggio per l’incedere di sensazioni pure, a cominciare dalla luminosità dell’aspetto visivo e a proseguire con la traccia finissima gusto-olfattiva.

Sarà una degustazione meditata in silenzio. Il vino sarà poi abbinato ai pani ‘santi’ di Massimo Ingegni, giovane panificatore che dopo avere lavorato al forno Crosta di Milano (uno dei più importanti in Italia) ha deciso di ritornare nella sua Mercatello per impastare grani locali e farne pagnotte trascendenti, di eccezionale complessità (un pane può avere i profumi più vari, dall’erba medica al miele di corbezzolo, dal nocciolato al fiore di ginestra). Alle 20.15 "la goletta prediletta" con degustazione del crostino a base del salume tipico valorizzato dalla locale Accademia del Padlot.