"Così cambiamo le caramelle Sperlari"

La svolta sostenibile è partita. Saranno prodotte senza gelatina animale: "Useremo ingredienti di origine vegetale"

Piergiorgio Burei, ceo di Sperlari: "Via la gelatina animale da tutti i nostri prodotti"

Piergiorgio Burei, ceo di Sperlari: "Via la gelatina animale da tutti i nostri prodotti"

Bologna, 22 marzo 2021 - Sperlari lancia la sua svolta sostenibile. L’azienda cremonese, presente anche in Emilia Romagna con lo stabilimento ex Dietorelle di San Pietro in Casale (Bologna), ha annunciato nei giorni scorsi l’addio alla gelatina animale dalla produzione di tutte le sue marche di caramelle. Per raggiungere l’obiettivo, spiega il gruppo, sono stati impiegati oltre tre anni di lavoro. E così i prodotti di scarto degli allevamenti intensivi di bovini e suini saranno sostituiti da ingredienti di origine vegetale (principalmente amido di mais e amido di patate). "In questi anni tutte le aziende hanno lanciato uno o due prodotti senza gelatina animale – spiega Piergiorgio Burei, ceo di Sperlari -. Noi sotto questo punto di vista abbiamo fatto una scelta molto diversa: tutti i prodotti dei quattro stabilimenti sono privi di gelatina animale". L’operazione ha il disco verde dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, di cui Sperlari è uno dei partner strategici dal 2018.

"Abbandonare l’utilizzo di gelatina animale è una scelta etica perché aiuta a costruire un mondo più buono, più pulito e più giusto", spiega Silvio Barbero, vice presidente dell’Università e di Slow Food. L’eliminazione delle gelatine animali è uno dei capisaldi di un percorso di sostenibilità intrapreso dal gruppo, che prevede anche un intervento sul confezionamento dei prodotti: sul fronte packaging, infatti, è stata introdotta una busta estremamente innovativa perché smaltibile nella carta. Ma nella strategia rientrano anche la scelta di usare materie prime italiane in diverse marche e la progressiva eliminazione, in via di completamento, di qualunque aroma eo colorante artificiale dai prodotti. Nel frattempo, Sperlari punta anche a entrare nel mercato dei giovanissimi, con una linea dedicata ai bambini.

"Un mercato estremamente affollato", nota Burei, in cui il gruppo lombardo punta a ritagliarsi uno spazio sia grazie alla novità dei prodotti ‘sostenibili’ sia grazie a un prezzo competitivo. L’investimento sulle ricette delle caramelle, con l’eliminazione delle gelatine animali, interessa anche lo stabilimento di San Pietro in Casale: nell’ex Dietorelle, oggi, ci sono una sessantina di dipendenti.

"Qui – ricorda Burei – produciamo tutta la nostra gamma di prodotti dolcificanti. San Pietro in Casale per quanto riguarda le caramelle ha percorso esattamente lo stesso sentiero che è valso per Gordona, quindi la riformulazione di tutti i prodotti. Nel caso di Dietorelle è stato molto sfidante, perché sostanzialmente la maggior parte di questa marca è fatta di caramelle morbide eo gommose". Per il futuro sono previsti investimenti su San Pietro in Casale, in particolare sui prodotti senza zucchero "perché pensiamo sia un trend molto interessante".