
Punture di api, vespe o calabroni: cosa fare e quando preoccuparsi
Bologna, 8 agosto 2023 – Nel caso in cui si venga punti da una vespa, un calabrone o da un'ape, "comparirà un 'ponfo', cioè un'area della pelle (da 1 a 5 cm di diametro) che sarà arrossata, calda, dolente e pruriginosa”. Con una video guida, il Policlinico Sant’Orsola di Bologna spiega come affrontare la puntura degli insetti e come distinguerne la gravità: ci sono infatti casi meno gravi, in cui ghiaccio e pomata bastano e altri, molto più gravi, in cui si può incorrere in una reazione allergica o arrivare a uno shock anafilattico, che può anche provocare la morte.
Reazioni allergiche e non allergiche
“Le punture di questi insetti diventano più o meno gravi a seconda della dose di veleno inoculato e dalla predisposizione e precedente sensibilizzazione del soggetto punto”, si spiega nella guida del Sant’Orsola.
Cosa fare dopo la puntura di insetto
Per prima cosa bisogna rimuovere il pungiglione se ancora presente. Bisogna raschiare la pelle con un utensile dal bordo sottile, evitando di schiacciare il ‘ponfo’ con le dita.
Per trovare un po' di sollievo dopo la puntura di un insetto, “è possibile applicarvi sopra un po' di ghiaccio, oppure fare degli impacchi freddi, per poi utilizzare una pomata cortisonica”, si dice tra i consigli guida offerti dall’ospedale. In questo che è un caso di lieve gravità, si attende poi il miglioramento.
In caso di forte infiammazione
A volte questo ponfo si può allargare, ma anche in questi casi si consigliano sempre impacchi freddi, pomata cortisonica locale. Se si ha molto prurito si può eventualmente bisogna assumere un antistaminico o un cortisonico per bocca se c'è molta infiammazione.
Quando preoccuparsi?
La preoccupazione sorge quando la manifestazione diventa generalizzata, sistemica, quindi quando si avrà una vera e propria reazione allergica.
In questi casi la manifestazione cutanea sarà diffusa a tutto il corpo, si potrà avere un rigonfiamento di occhi, bocca e anche della gola, fino ad arrivare a una vera e propria difficoltà respiratoria.
Quando chiamare il 118
Si potranno anche avere dei sintomi più sistemici, quindi calo della pressione fino addirittura anche una perdita di coscienza. In caso poi di conseguenti difficoltà di respirazione, nausea, crampi addominali o perdita di coscienza anche senza sintomi cutanei (shock anafilattico) è necessario chiamare il 118 e recarsi in Pronto Soccorso.