Piacenza, 17 febbraio 2024 – È Piacenza la zona più cara dove fare il pieno in autostrada. La città è finita al centro del ‘caro benzina’: sull’A21 il rifornimento più ‘pesante’ di tutta la rete autostradale italiana.
Nelle stazioni di servizio vicine alla città la benzina è infatti venduta a “2,499 euro al litro”, un rialzo preoccupante dovuto ai nuovi listini che stanno contagiando anche i distributori sulle strade urbane. Rispetto all’inizio dell’anno, oggi fare il pieno costa oltre 5 euro in più.
A fotografare la situazione dei rincari è un’analisi dell’associazione del consumatori Assoutenti, che ha analizzato gli ultimi prezzi al pubblico comunicati dai gestori al Mimit e pubblicati sul sito del ministero.
Il caso Piacenza
Sulla rete autostradale, alla data del 16 febbraio, la benzina più cara “è quella venduta sulla A21 nei pressi di Piacenza: 2,499 euro al litro”, denuncia il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso. Verificando i dati diffusi sull’osserva-prezzi carburanti di ieri, l'associazione ha rilevato che “alcuni distributori vendono la verde a prezzi già superiori ai 2,5 euro al litro”.
È il caso ad esempio di una pompa ubicata a Taranto, dove “la benzina costa 2,537 euro al litro, il gasolio 2,447 euro al litro”. Anche in provincia di Benevento la benzina al servito ha “superato i 2,5 euro al litro, e viene venduta a 2,522 euro, mentre il prezzo più alto tra quelli rilevati spetta ad un distributore della provincia di Palermo che, in base all'ultimo dato fermo però al 15 febbraio, vendeva un litro di verde a 2,565 euro, 2,495 euro al litro il gasolio”.
Cosa sta succedendo
La situazione è pesante ovunque. La benzina erogata in modalità ‘servito’ sta sfondando il tetto psicologico dei 2,5 euro al litro in alcuni distributori italiani, con l'aggravante che i nuovi listini record si registrano non sulle autostrade, dove i prezzi dei carburanti sono notoriamente più elevati, ma sulla rete ordinaria.
Quanto costa il pieno
“Oggi un pieno di benzina costa quasi 5 euro in più rispetto all'inizio dell'anno – spiega Gabriele Melluso – mentre per un pieno di gasolio si spendono 5,5 euro in più. Il rischio concreto è che la nuova ondata di rialzi alla pompa determini una spirale inflattiva attraverso un incremento dei prezzi al dettaglio dei beni che viaggiano su gomma e che rappresentano l'88% della merce venduta in Italia”.