
Bologna, 2 febbrai 2023 – Benvenuti, è il Giorno della marmotta dell’anarchia emiliano-romagnola. Cambiano gli anni, cambiano le sigle, cambiano i media (dai volantini ciclostilati in luridi sottoscala alle dirette Twitch fino alle condivisioni su Telegram), ma gli uomini (e le donne) non cambiano. I figli di papà col manuale del piccolo antagonista, i fuorisede che preferiscono la molotov allo studio o al lavoro, l’intellettuale (sic!) con ragnatela di appartamenti per garantire alloggio ai compagni e profitti alle proprie casse, i pubblici ministeri e le forze dell’ordine che con fatica cercano di ottenere misure cautelari, i giudici che spesso quelle misure non le concedono, i politici che a seconda della situazione esprimono solidarietà pelose. Telefonata anarchica al Carlino di Bologna, le reazioni: “Notizie inquietanti, vicini al giornale e alla città” Bologna è l’epicentro di un tetro kabuki che ormai da vent’anni blocca l’attività di polizia giudiziaria e dei tribunali e che ha collegamenti con mezz’Italia. Dalle Marche (con Senigallia e Ancona in testa) al Trentino fino a Milano gli investigatori hanno ricostruito e identificato una tela di contatti che ingrossa le ‘case’ anarchiche soprattutto in occasione di manifestazioni e cortei. Non è un caso che un noto antagonista trentino (uno...