Sciopero 8 marzo 2024: i servizi a rischio in Emilia Romagna

Il garante ha ridimensionato la protesta del trasporto pubblico. Gli altri settori coinvolti: scuola, università, ricerca, formazione professionale, sanità, vigili del fuoco, Autostrade

8 marzo, il corteo del 2023 a Bologna

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Bologna, 4 marzo 2024 – L’8 marzo non sarà solo la Giornata internazionale della donna ma anche un giorno di mobilitazione, con uno sciopero generale proclamato da gran parte dei sindacati italiani. Sono tante le anime che sfileranno nelle strade delle città emiliane e romagnole.

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Molte sigle si mobiliteranno e proclameranno 24 ore di astensione dal lavoro per rivendicare i diritti delle donne e protestare contro le discriminazioni, la violenza e la precarietà. In particolare parteciperanno alla mobilitazione la Flc Cgil, Slai Cobas, Adl Cobas, Cobas Usb, Cobas Sub, Osp Faisa Cisal, Usi Cit, Clap, Si Cobas, Cub Trasporti, Uitrasporti, Usi 1912, Flaei Cisl e Uiltec Uil. Scuola, università, ricerca, formazione professionale, sanità, vigili del fuoco, Autostrade sono solo alcuni dei settori coinvolti.

Il trasporto pubblico

Lo sciopero del trasporto pubblico, invece, è stato ridimensionato dal Garante dei trasporti, che con una nota ha fatto sapere di aver “rilevato delle irregolarità nel comparto trasporto passeggeri”. Buona parte dei lavoratori del settore non potrà prendere parte alle proteste. Il Garante ha sottolineato come il regolamento vieti la partecipazione a scioperi generali degli addetti nei settori del trasporto aereo, ferroviario, marittimo e pubblico locale. Resta confermato solo lo sciopero proclamato dal sindacato Slai Cobas per il Sindacato di Classe e non quello dalle altre sigle sindacali. “Dalla mezzanotte alle 21 di venerdì 8 marzo è proclamato da una sigla generale autonoma uno sciopero generale nazionale del personale del gruppo Fs”, precisa Trenitalia. Non si escludono, quindi, disagi anche per chi viaggia. 

Durante lo sciopero sarà garantita l’effettuazione delle corse nazionali elencate nelle apposite tabelle dei treni da assicurare in caso di protesta sindacale, nonché dei treni regionali nelle fasce pendolari (6-9 e 18-21), consultabili nella sezione Treni garantiti in caso di sciopero del sito di Trenitalia. L’agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione. Informazioni su collegamenti e servizi sono disponibili attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità di trenitalia.com, il sito trenitaliatper.it, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e i presidi di assistenza clienti nelle stazioni.

Scuola e università

Per quanto riguarda il mondo della scuola e della conoscenza, Monica Ottaviani, segretaria generale della Flc Cgil Emilia-Romagna, spiega che lo sciopero proclamato per l’8 marzo “ha una valenza ulteriore ed è legato con un filo rosso al 25 novembre, giornata emblematica legata ai femminicidi e in particolare alla triste vicenda di Giulia Cecchettin”.

Per Monica Ottaviani “è necessario che la scuola si faccia portavoce della cultura” del rispetto, della parità di genere e della “prevenzione di tutte le forme di violenza” e della pace. “Ci è sembrato che quest’anno fosse ancora più importante porre al centro queste tematiche – spiega Ottaviani - perché non sempre nelle scuole è semplice, se non c’è la sensibilità giusta, affrontare temi come la diversità di genere, il contrasto alla violenza sulle donne” sui più deboli e “la pace”. Per portare avanti questi valori, la Flc Cgil dell’Emilia-Romagna ha organizzato tante assemblee in tutti i luoghi di lavoro e della conoscenza – sono oltre 500 quelle organizzate da qui ad aprile – una delle tematiche che affrontiamo nelle varie assemblee territoriali. Difficile, però, prevedere se ci saranno o meno sospensioni delle lezioni.

Le associazioni femministe

“Come studentesse e giovani precarie l'8 marzo sciopereremo anche dalle università, perché sempre più si fanno luogo di oppressione e sfruttamento – fanno sapere le attiviste di Non Una di Meno - . Oggi al rettorato abbiamo portato le nostre rivendicazioni e le istanze che ci muovono verso lo sciopero, pretendiamo case per tutte perché senza quelle non possiamo autodeterminarci, come pretendiamo un reddito slegato dalle logiche produttive”. “Vogliamo bloccare la macchina universitaria perché siamo stanche di venire schiacciate da ricatti di merito, crediti formativi universitari da consegnare e ritmi insostenibili”, aggiungono chiedendo anche di fermare le guerre. Le iniziative proseguiranno fino a venerdì, con cortei, mobilitazioni, un’assemblea pubblica il 6 marzo alle 18.30.

L’8 marzo, invece, ‘Non una di meno’ aprirà la giornata alle 9.30 in piazza Maggiore, con laboratori, microfoni aperti per le testimonianze e diverse altre iniziative. Nel pomeriggio alle 17, invece, tutte le donne, le studentesse e pure le attiviste delle sigle antagoniste, come Cua, Osa, Làbas e Cambiare Rotta, si riuniranno in piazza XX Settembre, da dove partirà il grande corteo transfemminista, ma anche come l’emergenza casa.