Gino Cecchettin da Fazio: “Cara Giulia, questo è il libro scritto per elaborare il lutto. E non c’è mai Turetta”

Il padre della studentessa di Vigonovo uccisa ha annunciato l’uscita del libro che servirà a finanziare una Fondazione per la lotta alla violenza di genere

Vigonovo (Venezia), 4 marzo 2024 – Si intitola “Cara Gulia” il libro scritto da Gino Cecchettin, dedicato alla figlia uccisa, di cui ha annunciato l’uscita il 5 marzo ieri sera alla trasmissione Che Tempo Che Fa condotta da Fabio Fazio. É stato il “modo migliore per elaborare il lutto”, ha detto il papà della studentessa di Vigonovo e ora servirà “a finanziare la Fondazione” per la lotta alle violenza di genere che sarà attivata nel nome della 22enne uccisa a novembre dall'ex fidanzato.

"Cara Giulia", esce il 5 marzo il libro di Gino Cecchettin annunciato a Che Tempo Che Fa
"Cara Giulia", esce il 5 marzo il libro di Gino Cecchettin annunciato a Che Tempo Che Fa

Il libro 

"Il libro fa parte di un progetto più ampio – ha detto Gino Cecchettin -, la realizzazione di una fondazione a sostegno di associazioni che già operano sul territorio. L'ho scritto per diversi motivi, perché ogni cosa che faccio cerco di capire cosa avrebbe fatto lei. Iniziando a mettere nero su bianco le mie sensazioni, ho capito che quello modo migliore per elaborare il lutto, per far pace con quello che è successo e lasciare qualcosa di utile per gli altri".

“Turetta non c’è”

“Attiveremo una Fondazione - ha ribadito Gino Cecchettin nel corso dell’intervista - l'avrei voluta prima del libro. Ma abbiamo aspettato per renderla il più inclusiva possibile, stiamo cercando di contattare gli enti per dare profondità. Lo scopo del libro è finanziare questa fondazione”. Nel libro non viene mai citato Filippo Turetta, reo confesso dell'omicidio. “Non c'è - ha spiegato - perché ho voluto concentrarmi solo su Giulia”. Gino Cecchettin ha parlato poi del suo rapporto con i genitori di Turetta: “Con i genitori ci siamo sentiti un paio di volte, l'ultima a Natale. Rinnovo a loro tutto il mio sostegno, perché ancora adesso stanno vivendo un dramma”.