Telemedicina in Emilia Romagna, 12 mila pazienti seguiti a distanza entro il 2025

Ventimila postazioni informatiche per assistere affetti da malattie croniche. Ecco cosa prevede il progetto approvato dalla Regione

La Regione investe sulla telemedicina

La Regione investe sulla telemedicina

Bologna, 29 giugno 2023 – Ricevere consulto del medico in tempo reale direttamente da casa, cambiare la terapia in corso e inviare dati al dottore che li valuta al momento. Si chiama telemedicina e non solo è già attiva in Emilia Romagna, ma lo sarà ancora di più per dare supporto soprattutto a pazienti cronici. 

La Regione continua a investire sulla sanità e in particolare su questo tema, come dimostra il modello organizzativo per l’implementazione dei servizi di telemedicina approvato in questi giorni dalla giunta, con l’obiettivo di allestire sul territorio 20mila postazioni informatiche dedicate a questi servizi per la salute.

I benefici della telemedicina

In Emilia-Romagna, il 46% dei cittadini con più di 14 anni ha una patologia cronica, numeri preoccupanti e destinati a crescere con l’invecchiamento complessivo della popolazione. Grazie alla telemedicina è stato possibile raggiungere molti pazienti con patologie croniche come quelle cardiache o il diabete per assisterli in tempo reale senza doversi spostare da casa.

Questo sistema si è dimostrato utile anche per pazienti giovani che hanno poco tempo ma sono familiari con la tecnologia: visite di routine possono essere infatti svolti a distanza. I servizi di telemedicina cui fa riferimento il modello proposto dalla Regione sono la televisita, il teleconsulto, la teleconsulenza medico-sanitaria, la teleassistenza e il telemonitoraggio.

“Come Regione siamo stati tra i primi a credere nella telemedicina, che già oggi sperimentiamo con successo - spiega l’assessore alla Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Si tratta di un servizio apprezzato dai più giovani, da chi vive fuori dai centri abitati, da chi soffre di patologie croniche. Questo non è il futuro, è già il nostro presente”.

La distribuzione sul territorio delle postazioni secondo il modello regionale

L’obiettivo dell’Emilia Romagna per il telemonitoraggio è quello di garantire la presa in carico di circa 12mila pazienti ad elevata complessità e fabbisogno assistenziale. Televisite e teleconsulti potrebbero coinvolgere fino a 1,2 milioni di persone, quindi tutti i cittadini con almeno una delle patologie croniche considerate.

Per offrire assistenza a tutti gli utenti previsti, il modello regionale conta la distribuzione di 5.000 postazioni nelle Case di comunità, tra cui anche negli ambulatori di sanità pubblica, nei consultori familiari e nelle pediatrie di comunità.

100 postazioni saranno inoltre dedicate alle centrali operative territoriali e altre 100 alle unità di continuità assistenziale (ex guardia medica). 1.000 postazioni saranno a disposizione dell’assistenza domiciliare integrata, 300 della rete delle cure palliative, altre 2.500 per gli ambulatori dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta fuori dalle case di comunità, 8.000 per gli ambulatori ospedalieri e i poliambulatori. Le ultime 3.000 postazioni saranno assegnate ad altre strutture territoriali. 

Le tempistiche del progetto

Il progetto rientra tra gli interventi attuativi degli obiettivi del PNRR (Missione 6, Salute) e del Piano complementare; la Regione avrà un ruolo di regia, coordinamento e monitoraggio, mentre saranno le Aziende sanitarie a occuparsi dell’avvio e della realizzazione operativa delle attività. 

L’obiettivo è quello acquistare le attrezzature entro l’inizio dell’anno prossimo per poter attivare i servizi nella primavera del 2024 e aver monitorato a distanza 12mila persone a fine 2025.