Sanità in Emilia Romagna: il bilancio è in equilibrio, tutti i dati

Gli assessori Calvano e Donini sottolineano che i conti sono in ordine grazie all’accantonamento di 85 milioni di fondi regionali

Il bilancio della sanità è in pareggio: foto generica di Pronto soccorso

Il bilancio della sanità è in pareggio: foto generica di Pronto soccorso

Bologna, 20 aprile 2023 – Il bilancio della sanità dell’Emilia Romagna è in equilibrio grazie all’accantonamento di 85 milioni di fondi regionali. Lo assicurano gli assessori Paolo Calvano (Bilancio) e Raffaele Donini (Politiche per la salute) al termine della Giunta di questa mattina.

"Siamo arrivati al pareggio di bilancio e rispondiamo così a chi aveva dubbi”, attacca Calvano, mentre Donini aggiunge che “è il terzo anno di questi ‘innesti’ per sopperire al finanziamento nazionale che non è arrivato né con il governo Draghi e non sta arrivando con il Governo Meloni”.

  Tra mancati riconoscimenti dei costi Covid e maggiori spese energetiche, il ‘soccorso’ regionale a copertura dei fondi nazionali non corrisposti, nel triennio 2020-2023 assomma ormai a un miliardo di euro.

La battaglia per la sanità pubblica

Chiusa la partita relativa al 2022 grazie a questo ennesimo sforzo, da Viale Aldo Moro riparte immediatamente la battaglia col Governo centrale per il rifinanziamento del sistema sanitario pubblico da parte dello Stato: le risorse stanziate da Roma per il 2023, infatti, solo nominalmente possono essere considerate in aumento, mentre in termini reali non copriranno l’aumento dei costi dovuti ad energia e inflazione. 

Costi Covid e caro-bollette

La Regione mette in campo 85 milioni di avanzo, ma soprattutto circa 200 milioni di risparmi sulle gare ottenute con la centrale unica Intercenter e 71 milioni di ‘premio’ nazionale per l'applicazione virtuosa dei Lea.

Una manovra che ha dovuto fare i conti con 397 milioni di euro di spese Covid non rimborsate a cui si aggiungono 67 milioni di uscite extra dovute al caro-bollette anche queste non risarcite dallo Stato centrale. "La partita che rimane aperta è quella sul bilancio 2023, ma non riguarda solo l'Emilia-Romagna. La nostra battaglia va avanti", promette l'assessore regionale al Bilancio Paolo Calvano al termine della riunione di giunta.

"Il tavolo col Governo? Abbastanza sgombro, manca anche la tovaglia", risponde Donini. Su questo, assicura l'assessore e coordinatore della commissione sanità in conferenza delle Regioni, i governatori "non molleranno di un millimetro e se lo Stato non darà una risposta sarà messa a rischio, per colpa del Governo, la tenuta del sistema sanitario". Una battutina Donini la riserva infine al centrodestra all'opposizione in viale Aldo Moro: "Se son minoranze significa che perdono le battaglie –  scherza rispondendo a una domanda- noi abbiamo chiuso in pareggio e credo che non convenisse a nessuno scommettere sul fallimento di questo tentativo".

Carenza di medici e Pronto soccorso

Pressata dalla carenza dei medici, l’Emilia-Romagna accelera sulla riorganizzazione dei Pronto soccorso. Il piano sarà presentato ai sindacati entro giugno, ma ormai le linee della riforma sono chiare e le Aziende sanitarie potranno anticipare la sua realizzazione in caso di necessità stringenti. "Già dalle prossime settimane – sottolinea Donini – nel caso in cui la criticità sul personale dell'emergenza-urgenza lo dovesse richiedere, si potranno mettere in atto misure coerenti col piano che stiamo definendo. Tanto vale non accontentarci di palliativi e soluzioni provvisorie, meglio mettere già ora in campo una riorganizzazione. Non vogliamo prendere in considerazione l'idea di chiudere dei Pronto soccorso".

Cosa sono i Cau

L'idea di base, illustrata dall’assessore, resta quella di separare

l'emergenza dall'urgenza, ma si è andati oltre il piano iniziale degli ambulatori per i codici bianchi da far sorgere accanto ai principali Pronto soccorso. "Non saranno ambulatori, ma strutture – precisa Donini -. Ne abbiamo sperimentati un paio, uno a Cervia uno a Ferrara, e stanno funzionando molto bene". Si tratta dei centri di assistenza e urgenza (Cau), realtà aperte h24 grazie ai medici di base e ai medici di continuità assistenziale (le guardie mediche) dove si potranno fare esami di laboratorio e test come l'elettrocardiogramma. I codici bianchi e verdi, oggi il 70% degli accessi nei Pronto soccorso, verrà trattata sul territorio.