Sanità Emilia Romagna, Castaldini: “Un un buco di un miliardo”. E Donini: “Disavanzo di 300 milioni: come reperirli”

La consigliera regionale di Forza Italia: “Non si può più colpevolizzare il Covid o il caro bollette: è evidente che ci sia bisogno di una riforma seria. Non basta chiedere i soldi a Roma”

Raffaele Donini e Valentina Castaldini

Raffaele Donini e Valentina Castaldini

Bologna,14 settembre 2023- “Anche quest’anno la Regione Emilia-Romagna rischia di avere un buco di bilancio sanitario importante, ancora più grande di quello del 2022”: questa è la preoccupazione della consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini. Dall’anno scorso infatti, si osserva un aggravamento del debito del 20% sul totale delle Ausl della Regione: ammontava infatti a -838.004.875 milioni il bilancio preventivo del 2022, quest’anno è -730.785.562, ma mancano ancora i dati delle Ausl e Aou di Modena, e delle Ausl di Piacenza e Ferrara: “Stimiamo che si arrivi a sfiorare il miliardo di euro di disavanzo, è un dato estremamente preoccupante” commenta la capogruppo forzista.

La tendenza è in netto peggioramento, il debito delle Ausl di Bologna è aumentato di quasi 6 milioni rispetto all’anno scorso, ma non solo: quello della Ausl Romagna è attualmente di circa 219 milioni, 21 milioni in più dal 2022, e quello delle Aou Ferrara è aumentato addirittura di 29 milioni (da quasi 23 milioni è passato a quasi 52, e ancora manca il dato delle Ausl Ferrara).

“Siamo ormai nel 2023, non si può più colpevolizzare il covid o il caro bollette per un buco di bilancio in continua crescita, è evidente che ci sia bisogno di una riforma seria della sanità” continua Valentina Castaldini, che sulla ‘riforma Donini’ commenta: “Non basta chiedere i soldi a Roma, è certamente giusto farlo, ma bisogna capire per cosa li chiediamo. Solo per coprire il debito, che continuando così si ripresenterebbe, o perché alla base c’è un’idea seria di cambiamento del sistema?”.

Secondo la consigliera regionale serve dunque una discussione intersettoriale, che prenda in considerazione tutti gli aspetti, e una mappatura sui dati statistici per andare a tagliare sugli sprechi, che “sono tanti, e vanno limitati il più possibile”. “Per quanto riguarda i Lea (Livelli essenziali di assistenza) si sentono sempre grandi elogi alla nostra regione - dichiara - è vero, è un settore che funziona, ma vorrei ricordare che le agende sono chiuse, non è possibile spesso fare prenotazioni, e riuscire a fare una visita al di fuori dei Lea risulta praticamente impossibile per molti, ci sono liste d’attesa lunghissime”, conclude la Castaldini.

La risposta di Donini

Pronta la risposta di Donini. “Come ho già avuto modo di dichiarare solo due giorni fa nel corso della Commissione salute in Regione, e come la consigliera Valentina Castaldini sa benissimo, il disavanzo previsionale 2023 delle Aziende sanitarie è di circa 300 milioni di euro, e non di 1 miliardo come sostiene”.

"Nell’iter di formazione dei bilanci – aggiunge –  bisogna contare anche le risorse che abbiamo a copertura, e Castaldini stranamente dimentica di farlo, ma sono risorse che, come detto, portano il potenziale disavanzo a 300 milioni, che anche quest’anno siamo impegnati a sanare come abbiamo fatto negli ultimi 3 anni. Nessun buco, quindi. Ma tanta ingiustizia, questo sì”.

Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, replica alle dichiarazioni della consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini in merito ai conti della sanità pubblica dell’Emilia-Romagna. “Come sistema delle Regioni, infatti - prosegue l’assessore-, diciamo da diversi mesi che a livello nazionale mancano 4 miliardi per assicurare la copertura delle spese per i servizi sanitari regionali. Il ministro Schillaci dice esattamente la stessa cosa, chiedendo al Governo di impegnarsi a reperirli. La quota parte di quei 4 miliardi destinati all’Emilia-Romagna vale il 7,5%, esattamente 300 milioni”.

“Non è il momento delle polemiche – conclude Donini-, qui è in gioco la sanità pubblica e universalistica a livello nazionale. Ci dica questo governo se la loro battaglia sarà per salvarla o per privare i cittadini di un diritto sancito a livello costituzionale come quello della salute. Anziché strumentalizzare dati sbagliati ad uso e consumo della polemica politica fine a sé stessa, ci aiutino le forze politiche che in Emilia-Romagna sono all’opposizione, le stesse che in altre regioni sono al governo, ad approvare la proposta di legge regionale da inviare alle Camere con cui chiediamo di fissare al 7,5% del Pil nazionale la spesa sanitaria”.