
Un esempio di. truffa telematica tramite l’invio di false email (foto d’archivio)
di Tiziana PetrelliUn nuovo tentativo di truffa sta prendendo di mira gli imprenditori fanesi, tanto che ieri alcuni commercialisti hanno contattato i propri clienti per metterli in guardia. La frode si concretizza con l’invio di false comunicazioni tramite Pec (Posta elettronica certificata), contenenti presunti solleciti di pagamento per fatture mai emesse. Il messaggio, apparentemente formale e credibile, fa riferimento a un contratto inesistente e invita il destinatario a effettuare un pagamento entro pochi giorni, minacciando azioni legali in caso di mancata risposta.
Per rendere il raggiro più convincente, nella comunicazione è spesso presente un link o un allegato che, se aperto, potrebbe installare malware (un programma informatico usato per disturbare le operazioni svolte dall’utente di un computer) e carpire dati sensibili. "Con la presente - si legge nel falso sollecito arrivata ad alcuni imprenditori fanesi -, la informo che, in virtù del contratto sottoscritto in data 7/05/2024, Lei ha assunto l’impegno di versarmi la somma di 633,24 euro. Tuttavia, ad oggi tale importo non risulta ancora saldato, nonostante i precedenti solleciti inviati. Se non effettuerà il pagamento volontario entro cinque giorni dalla ricezione della presente, mi troverò costretto ad avviare le azioni legali finalizzate al recupero del credito, senza ulteriori avvisi o solleciti. Questa notifica costituisce formale messa in mora e ha l’effetto di interrompere la prescrizione".
Gli esperti raccomandano quindi di "prestare sempre la massima attenzione, verificando con cura il mittente della comunicazione e controllando bene l’intestazione dell’email". È fondamentale "non aprire allegati né cliccare su link sospetti, soprattutto se il contenuto del messaggio appare inusuale o non si conosce il mittente". Prima di effettuare qualsiasi pagamento "è sempre consigliabile contattare direttamente la società che ha inviato la comunicazione" per accertarsi della sua autenticità. Inoltre, "non bisogna mai comunicare password, codici di carte di credito o altri dati sensibili attraverso email o link non verificati".