Maxi yacht, ecco l’uomo che li sposta: "E il prossimo sarà ancora più grosso"

Michele Sorcinelli conduce con il fratello Raffaele l’impresa di famiglia. "Ci siamo caricati ’sulle spalle’ mille yacht in ogni parte d’Italia"

Fano, 19 marzo 2024 – Si chiama Michele Sorcinelli l’uomo che sposta i giganti del mare. Non è un supereroe, né ha superpoteri, possiede però esperienza e capacità tecnica. In quasi trent’anni anni, l’impresa di famiglia, la Sorcinelli autogru, fondata dal padre Giuseppe e ora guidata da Michele con il supporto del fratello Raffaele, ha trasportato quasi 1000 yacht in ogni parte d’Italia. Lo spettacolo da brividi del trasferimento di venerdì scorso, in pieno giorno, da Bellocchi al porto di Fano della mega imbarcazione del gruppo Ferretti, si ripeterà la prossima settimana.

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Questa volta sulle spalle di Sorcinelli "peserà" uno yacht ancora più grande del precedente: si tratta di una imbarcazione del gruppo Benetti (lunga 45 metri, larga 9,15 e alta da terra 9,50). Il trasferimento sarà in notturna, intorno all’una di notte, tra martedì 26 e mercoledì 27 marzo. Ancora una volta un super yacht tecnologico "s’inchinerà" davanti all’Arco d’Augusto, passerà davanti a Porta Maggiore, sfiorerà le mura malatestiana in più punti, per poi passare a un soffio da hotel e palazzi residenziali.

Michele Sorcinelli con lo yacht Benetti
Michele Sorcinelli con lo yacht Benetti

Sorcinelli, venerdì scorso il transito della barca della Ferretti, leggermente più ’piccola’ della prossima in agenda, è sembrato già un miracolo. Come farete questa volta?

"Servirà solo qualche manovra in più, poi essendo di notte non ci sarà tutta la gente della scorsa settimana. Siamo, però, al limite, nei cantieri di Bellocchi sanno che non si possono costruire barche più grandi. Gli scafi della Wider che sono larghi 12 metri vengono trasportati divisi in due parti, da 6 metri l’una".

Venerdì scorso è stato bello vedere i fanesi che tifavano per voi e le signore che dalle finestre dei palazzi gridavano indicazioni...

"Mi stanno arrivando tantissimi complimenti da ogni parte d’Italia. Ovviamente sono contento, ma per noi è più facile lavorare se non c’è gente".

Solo a Fano i giganti del mare transitano nel cuore della città, tra monumenti, alberghi e condomini o succede anche altrove?

"Direi che quello di Fano è un caso unico, di solito nelle città di mare i cantieri sono al porto. Poi ci sono i cantieri di Avigliana, in provincia di Torino, in quel caso le barche si portano fino a Savona. Noi trasportiamo barche in tutta Italia, ma le più grosse, proprio per le loro dimensioni, rimangono a Fano".

Questa volta lo yacht della Benetti da dove parte?

"Il percorso è sempre lo stesso, si parte da Bellocchi, dai cantieri della Carbon Line, per arrivare al porto di Fano. Ci voglio 3 ore per percorrere 8 chilometri: via Flaminia, via Roma, manovra davanti a Porta Maggiore mettendo la prua verso monte per imboccare in retromarcia viale Gramsci e viale XII Settembre, poi di nuovo manovra all’altezza della stazione ferroviaria, per risalire con la prua in via Cavallotti, viale Cesare Battisti, viale Adriatico e poi dritti fino al porto".

La barca rimarrà a Fano?

"Una volta al porto, sullo scafo sarà montato un ulteriore piano (per arrivare a tre), poi l’imbarcazione sarà messa in mare e trainata fino a Viareggio".

Che tipo di impegno richiede il trasferimento di uno di questi giganti?

"Quattro macchine che fanno la scorta tecnica e sei persone per aiutare a smontare e rimontare insegne stradali e lampioni della luce. I sopralluoghi vanno effettuati i giorni precedenti, mentre il giorno stesso l’Enel stacca la corrente elettrica".

Perché è necessaria l’interruzione dell’energia elettrica?

"Sulla Flaminia, quasi all’altezza dei vigili del fuoco, c’è un punto problematico dove passano i cavi ad una altezza di 10 metri, ( la barca da terra arriva a 9,50 metri ndr ) e per sicurezza va mantenuta una distanza di 5 metri. Ecco perché serve il distacco della corrente".

A proposito di lampioni, è vero che ne dovrete smontare due nuovi (prima non c’erano) nella riqualificata piazza Rosselli?

"Sì, è vero li dovremo smontare e rimontare".

Il punto più critico da affrontare è l’angolo tra viale Battisti e viale Dante Alighieri. Come da lei suggerito nei giorni scorsi, in quel punto non è possibile restringere la carreggiata, né prevedere aiuole o sedute come invece è scritto nel progetto di riqualificazione del lungomare denominato Waterfront.

"Esatto. Per consentire il passaggio delle barche quel punto deve rimanere com’è ora. Non c’è altra scelta".