Fano, pomeriggio di fuoco con il Ravenna

Ufficializzato ieri l’orario della prima sfida playout di sabato al Mancini: ore 18,30. Il dt Mei: "Poteva esserci la Vis, non temiano nessuno"

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Meno due alla prima sfida playout e l’Alma inizia a mettere nel mirino l’avversario, quel Ravenna che dovrà cercare di far fuori in 180’ per poter conservare la Serie C ed evitare così la seconda retrocessione consecutiva nelle ultime due stagioni. Il primo scontro infatti è in programma allo stadio "Mancini" sabato 27 giugno alle ore 18,30, così come ha finalmente comunicato ieri pomeriggio la Lega Pro che è il soggetto organizzatrice della gara. Il ritorno si giocherà a Ravenna martedì prossimo sempre alle 18,30. L’avversario da sconfiggere è la formazione romagnola contro la quale l’Alma ha già disputato andata e ritorno in campionato. "Nell’ultima gara disputata prima della pandemia – commenta il consulente tecnico granata Giovanni Mei – il Ravenna uscì sconfitto contro la Triestina e se la Vis non avesse pareggiato al 94’ a Fermo la squadra romagnola sarebbe stata avulsa da questo discorso playout. È una compagine alla nostra portata, ben strutturata come lo sono state tutte in questo girone. Anche il Rimini, che purtroppo è retrocesso a tavolino, non era più scarso né di noi o del Ravenna, né dell’Arzignano, né dell’Imolese, né della Vis Pesaro o delle altre squadre che hanno chiuso il campionato da metà classifica in giù. Sono stati gli sviluppi del campionato – ha proseguito ancora Giovanni Mei – e le vicissitudini di ciascuna squadra a determinare la classifica attuale determinata dalla sospensione a causa pandemia, una classifica che, sono sicuro, avrebbe potuto cambiar pelle qualora si fossero giocate le partite rimanenti. Perciò dico che il Ravenna è una squadra di tutto rispetto. Non ne abbiamo paura e non ci sentiamo né superiori né inferiori a loro". In effetti, questi playout che giungono a quattro mesi dall’ultima partita giocata in campionato risultano piuttosto imprevedibili. Sul piatto, infatti, bisogna metterci una ripresa della preparazione fatta in condizioni non certo normali per via anche dei test sierologici da fare ogni quattro giorni, per via di un ritiro forzato da parte delle squadre e per le incognite sul rendimento fisico di ciascun giocatore dopo queste lunga pausa forzata; a tutto questo bisogna aggiungere la pressione psicologica di giocarsi in due gare un’intera stagione oltre che il futuro tra i professionisti e gli eventuali contratti pluriennali in corso. Insomma, non è roba da poco. Il maggior peso della responsabilità quando mancano una manciata di ore dal ritorno in campo spetta sul fronte granata a mister Alessandrini che dovrà scegliere la formazione che è più in grado di controllare la pericolosità degli avversari, ma soprattutto che è più in grado di vincere sabato al "Mancini". Una vittoria, infatti, è condizione imprescindibile per coltivare la speranza di rimanere in Serie C.