
Infermiere al lavoro durante un normale turno ospedaliero
La sanità non può essere terreno di scontro elettorale. A dirlo è la Cisl Fp, che chiede ai candidati di aprirsi invece al confronto con professionisti, operatori e parti sociali, che conoscono molto e meglio di chiunque altro i punti forti e quelli deboli del sistema sanitario di Fermo, ancora in grande affanno e storicamente sempre un passo indietro rispetto ad altri territori marchigiani. "La Cisl Fp – Area Sindacale di Fermo – sottolinea Giuseppe Donati – è pronta all’ascolto di tutti, ma vorrebbe confrontarsi su una piattaforma di rilancio della sanità fermana molto concreta, sulla quale chi vincerà le elezioni darà garanzie di attuazione certa. La storia degli ultimi 25 anni di gestione della sanità nella provincia di Fermo, a partire dalla Zona territoriale 11, proseguendo con l’Area Vasta 4 poi ultimamente con l’Ast, non può essere reinventata o rappresentata a seconda della convenienza di chi la racconta". Il sindacato ricorda che il fermano ha perso tre ospedali periferici, riconvertiti in scatole vuote o quasi, Fermo è rimasta con un solo Pronto Soccorso, ha visto tagliati servizi e reparti, mentre solo nell’ultimo triennio è stata attivata Emodinamica, seppure con sedute programmate in solo alcuni giorni la settimana: "La Cisl – aggiunge Donati – lancia ai candidati una sfida: confrontiamoci e studiamo interventi di potenziamento vero della sanità fermana, ad iniziare dalla revisione dei piani di fabbisogno del personale, che tengano conto della reale necessità assunzionale e di stabilizzazione dei tantissimi operatori e professionisti ancora precari. A Fermo servirebbero non meno di 700 posti stabili di infermieri per coprire turni in ogni reparto e servizio ospedaliero di Fermo e Amandola, ma anche della medicina territoriale, garantendo i diritti contrattuali ai dipendenti. L’incremento minimo necessario per gli oss sarebbe di circa trenta unità rispetto a quelle presenti oggi. Così pure ci sarebbe da confrontarsi sul numero ottimale di tecnici sanitari per la copertura della domanda di diagnostica laboratoristica e radiologica".