Nei guai per un giro di droga, viene assolto dall’accusa di estorsione

Un presunto caso di estorsione legato a un giro di droga si conclude con l'assoluzione di un imputato grazie alla mancanza di prove di minacce. L'operazione della Guardia di Finanza ha portato all'arresto di dieci persone coinvolte nel traffico di cocaina nel Fermano e Sambenedettese.

Nei guai per un giro di droga, viene assolto dall’accusa di estorsione

Nei guai per un giro di droga, viene assolto dall’accusa di estorsione

Una presunta estorsione maturata in un torbido e grosso giro di droga, per il quale era stata messa a segno un’operazione della Guardia di Finanza, che aveva fatto finire in manette dieci persone. Tra queste un 35enne di Campofilone originario di Roma, accusato di aver estorto un’ingente somma di denaro ad un acquirente che non voleva pagare una fornitura. Il giovane, difeso dall’avvocato Maurizio Cacaci, è finito alla sbarra e, al termine del processo, è stato assolto perché il fatto non sussiste. Durante il dibattimento, infatti, è emerso che non c’erano mai state minacce o atti violenti per costringere la presunta vittima a pagare. I fatti risalgono al 2017 quando a seguito di una complessa indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Fermo ed effettuata dalle Fiamme Gialle anche attraverso un cospicuo numero di intercettazioni telefoniche, era stata sgominata un’organizzazione composta da dieci persone e che muoveva chili di cocaina tra il Fermano e il Sambenedettese. In questo contesto era maturata anche la presunta estorsione per la quale era finito in manette l’imputato. L’indagine parallela era partita quando un uomo di Grottammare si era rivolto alla Guardia di Finanza per denunciare il giovane di Campofilone che, a suo avviso, lo stava minacciando per ottenere il pagamento di una fornitura di droga. I militari delle Fiamme Gialle avevano così ideato una trappola per incastrare lo spacciatore: avevano consigliato di fissare un appuntamento con il presunto ricattatore, con l’accordo che gli avrebbe consegnato il denaro richiesto.

Le banconote, però, erano state fotocopiate prima dell’incontro tra i due e, quando la presunta vittima aveva dato i soldi al 35enne di Campofilone, erano intervenuti gli uomini della Guardia di Finanza, che avevano arrestato il giovane in flagranza di reato. Una volta in caserma, gli investigatori avevano controllato che le banconote corrispondessero a quelle fotocopiate e per l’estorsore si erano aperte le porte del carcere. A conclusione dell’indagine il 35enne era stato rinviato a giudizio ed era finito sotto processo. Durante le udienze che si sono succedute, però, l’avvocato Cacaci è riuscito a dimostrare che non c’erano mai state minacce o atti violenti per ottenere il pagamento e pertanto l’imputato è stato assolto con formula piena. In soldoni, i giudici hanno deciso che il giovane pusher aveva solo richiesto quanto gli era dovuto per una fornitura di droga mai pagata, pertanto l’unico reato che aveva commesso era quello legato all’attività di spaccio, per il quale ha già definito la sua posizione.

Fabio Castori