C’era un buon rapporto tra l’amministrazione comunale e l’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ogni anno a febbraio si celebra la giornata del ricordo e si rende omaggio alla targa apposta al largo dedicato alle vittime delle foibe. Un dialogo e un sostegno che da qualche giorno sembra venir meno, la frattura è stata provocata dal patrocinio che l’amministrazione ha posto alla conferenza dello storico Eric Gobetti, organizzata dall’Anpi. Elisabetta Sabatini, vice presidente dell’associazione, spiega che Gobetti è "negazionista delle foibe, noi crediamo che dare appoggio alla sua conferenza sia fare un passo indietro di almeno 10 anni. Ricordiamo che largo Vittime delle foibe nasce nel 2010, all’unanimità dell’allora consiglio, si celebra da allora la commemorazione di Norma Cossetto, donna simbolo dell’eccidio, premiata con medaglia d’onore dallo stato italiano e sconfessata proprio nelle pagine di Gobetti. Ci siamo opposti a questo nome, proprio per la sensibilità che era cresciuta, la commemorazione è diventata di livello regionale, adesso non so se faremo ancora a Fermo la fiaccolata, il 10 febbraio". Sabatini spiega che non si può essere a febbraio con la fiaccolata per le foibe e poche settimane dopo con uno storico che si definisce ‘giustificazionista’: "Non ci sembra possibile. Il coro unanime è a chiedere il ritiro del patrocinio, l’Anpi non è nuova a azioni così, non hanno sempre onorato le nostre foibe". L’associazione già prima di Pasqua ha chiesto al sindaco Calcinaro di ritirare il supporto all’evento: "Calcinaro prima ha chiesto all’Anpi di ospitare anche noi alla conferenza, senza successo, poi ha chiesto che non si parlasse di foibe, noi però non contestiamo il tema ma il relatore. Non è rispettoso aspettare 9 giorni per pronunciarsi, la locandina dunque ha il simbolo della città, domani (questa sera per chi legge, ndr), ci sarà il convegno con il patrocinio della città. Il sindaco è rimasto tra trattative e silenzi e ancora non ha un atteggiamento corretto verso chi ha sempre lavorato per questa giornata, del resto è consuetudine che non si prenda posizione, è un chiaro modo che ha di comportarsi e a noi non sta bene", conclude Sabatini.
Orazio Zanetti Monterubbianesi, presidente dell’Anvgd, parla con dolore di qualcosa che nega una sofferenza personale: "Non posso più tollerare che associazioni come Anpi entrino nella nostra storia e portiano avanti queste provocazioni. La legge 92 del 2004 dice che scuole, amministrazioni e prefetture devono essere presenti alla giornata del ricordo. Si possono chiamare storici che parlano di dinamiche e situazioni vissute in terra orientale anche parlando del ventennio ma non si può dare un giudizio tanto riduttivo sulle foibe. Tutti mettono la bocca su questa storia nostra, i danni di guerra li abbiamo pagati noi per tutti gli italiani, per chi sta di qua e per chi sta di là, la politica tutta ci ha dimenticato poi hanno votato perché ormai l’Italia era matura a far conoscere questo fenomeno".