Paponi, cuore fermano. Due bersagli consecutivi che valgono come macigni

Se i canarini hanno riaperto la corsa alla salvezza, devono tanto all’attaccante . Prima di domenica 7 aprile, non segnava dal 27 novembre 2021, quando era al Bari. .

Due bersagli consecutivi che valgono come macigni

Due bersagli consecutivi che valgono come macigni

Stop di petto e girata; qualche falcata poi palla sotto l’angolino. Due gol consecutivi che valgono come macigni contro Torres e Lucchese per Daniele Paponi. Se la Fermana ha riaperto la corsa alla salvezza, deve tanto all’attaccante. Prima di domenica 7 aprile, non segnava dal 27 novembre 2021, quando era al Bari. Allora sulla panchina della Fermana da due mesi sedeva Riolfo. In quella stagione il Bari va in Serie B e la Fermana retrocede in D (santi ripescaggi). Da lì per Paponi ci sono stati sei mesi fuori rosa, l’arrivo all’Imolese (dove retrocede) e un crociato rotto. Con queste premesse l’anconetano è arrivato a Fermo. Nessuno metteva in discussione il suo curriculum: 44 presenze in Serie A (con 3 gol), oltre 70 in B e ormai veterano della C. L’allora ds gialloblù Galassi aveva provato in allenamento dopo il ritiro a Sefro sia lui che Giacomo Tulli, sapendo già che entrambi non potevano essere presi per problemi con l’indice di liquidità. Il trequartista sembrava in vantaggio, ma all’ultima curva Paponi si conquista il contratto. Aspettative basse, ma era comunque uno dei pochi nomi importanti arrivati in un mercato povero di emozioni. Il classe ’88, nonostante si allenasse da mesi al Pelloni con la squadra, viene tesserato solo il 20 settembre, per aspettare che i conti si sistemassero. Per la prima parte di stagione è un oggetto misterioso. Viene convocato contro Cesena e Vis Pesaro senza mai esordire, non era ancora al meglio dopo il crociato. Esordisce in Coppa Italia Serie C a Pescara, e nel weekend non si alza dalla panchina contro il Perugia, partita che sancirà l’esonero di Bruniera. Alla prima del Protti bis non viene convocato, per poi trovare la prima presenza in campionato contro l’Entella. L’allenatore gli concede qualche scampolo di partita, una titolarità nella partita disastrosa contro il Sestri Levante e poco di più. Tra dicembre e gennaio salta cinque partite per un problema fisico e torna in campo contro il Gubbio. Parte dal primo minuto contro Recanatese e Cesena, senza offrire grandi prove. Il crack, stavolta fortunatamente solo emotivo, arriva contro la Vis Pesaro. Gioca l’ultimo quarto d’ora di una disfatta che fa ancora male. Sotto la tribuna si va a prendere i fischi e richiama anche Protti. I due si beccano già in campo, ma è negli spogliatoi che la lite esplode. Da quel giorno non viene più convocato, fino all’esonero dell’allenatore. Con Mosconi c’è la ventata di aria nuova. Vuole dare fiducia a tutti per provare a fare un miracolo, specialmente a un’attaccante di razza come Paponi. 12 minuti contro il Pineto da subentrato, espulsione al 94esimo per proteste e due giornate di squalifica. Ma Mosconi non lo molla, lo vuole al 100%, sa quello che può dare. Paponi capisce il momento e da quando è tornato titolare dopo la squalifica, la Fermana ha solo vinto. Ormai la coppia con Sorrentino è ben oliata.

Filippo Rocchi