Ferrara, 1 ottobre 2024 – Sei anni di carcere per violenza sessuale nei confronti di quattro bimbi, tutti piccoli alunni di una scuola materna privata della provincia di Ferrara. E’ questa la sentenza emessa dal Gup di Bologna durante il rito abbreviato che ha visto imputato un giovane di 21 anni arrestato a gennaio dopo la segnalazione di alcuni genitori.
Il 21enne dovrà versare una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro ciascuna per le 4 parti civili (le famiglie dei minori vittime di abusi, che hanno tra i 3 ei 5 anni), mentre per i risarcimenti se ne dovrà occupare il tribunale civile. Alla scuola, anch'essa parte civile, non è stata riconosciuta alcuna provvisionale.
Il giovane stava svolgendo il servizio civile nell'asilo della cittadina del ferrarese. Ma a un certo punto i genitori hanno notato un cambio nelle abitudine dei loro bimbi: ad esempio, avevano paura di andare in bagno da soli, non riuscivano a dormire e facevano disegni rivelatori.
A quel punto, hanno denunciato la situazione. Durante un pausa delle lezioni, i carabinieri hanno installato le telecamere e i filmati hanno documentato le responsabilità del giovane. Il 21enne, messo davanti alle immagini riprese dalle telecamere, ha confessato gli abusi sessuali.
I casi accertati sono almeno quattro, i bambini soni stati riconosciuti in maniera chiara dalle immagini in cui il ragazzo li molestava, ma quelli coinvolti potrebbero essere fino a 14. Inoltre è emerso come gli abusi potrebbero essere stati commessi anche in altri contesti.
Nel telefono e nei quattro pc dell'indagato, sottoposti ad accertamenti tecnici, è stato trovato materiale pedopornografico, in parte prodotto da lui stesso che possedeva anche un masterizzatore. Nell'inchiesta, non si esclude il coinvolgimento di altre persone e ci sono responsabilità aggiuntive ancora da verificare.
Venerdì scorso si è tenuto un incidente probatorio. I disegni rivelatori dei bambini lasciano intendere, infatti, che un'altra persona possa essere coinvolta negli abusi, e bisogna accertare, per esempio, come sottolinea Stefania Mannino, legale che assiste i genitori di un bambino, costituitisi parte civile, "perché il 21enne sia stato lasciato solo con i piccoli, quando essendo solo un volontario non sarebbe stato abilitato a farlo".
"Quello che lascia i genitori perplessi in una situazione angosciante - ha spiegato l'avvocata Stefania Mannino, che assiste tre delle famiglie coinvolte nella vicenda - è che non siano state fatte altre indagini sui 6 tera di materiale pedopornografico sequestrato all'imputato. Il sospetto è che ci fosse una rete intorno a lui".
Da mesi le piccole vittime sono seguite da un team di psicologi e psichiatri di un centro specializzato di Bologna.