L’intelligenza artificiale contro l’osteoporosi

Raccoglie le informazioni fornite dal personale medico, impara dalle storie cliniche passate e suggerisce terapie personalizzate per ogni singola paziente. È il nuovo sistema intelligente nato dalla collaborazione tra il gruppo di ricerca di Guido Sciavicco, del Dipartimento di Matematica e Informatica, e il Centro di Ricerca per lo Studio della Menopausa e dell’Osteoporosi di Unife. Il sistema informatico, oggetto di una recente pubblicazione su una delle più prestigiose nel campo della Computer Science Applications, supporterà la gestione clinica delle donne in post-menopausa affette da osteoporosi seguite nel Centro di Unife: "Ogni azione volta a migliorare il trattamento di questa malattia è importante, soprattutto ora che l’età media della popolazione si sta notevolmente alzando. L’osteoporosi infatti è un patologia di grande rilievo sanitario ed economico, che colpisce oggi in Italia il 23% delle donne sopra ai 50 anni di età. L’osteoporosi è anche definita malattia silenziosa, spesso sotto diagnosticata e non adeguatamente trattata: inizialmente le conseguenze sono poco evidenti, ma con il tempo possono comparire manifestazioni cliniche gravi e irreversibili come le fratture delle vertebre e del femore in seguito a minimi traumi", spiega Gloria Bonaccorsi, direttrice del centro e docente del Dipartimento di Medicina Traslazionale e per la Romagna, tra le autrici dello studio. Implementato all’interno del software di produzione dei referti clinici, utilizzato nel centro, il sistema non necessita di inserimenti particolari o training specifico per il personale. Il suo utilizzo offre diversi vantaggi, come illustra Sciavicco: "Il software cerca di limitare l’errore umano e può essere un ottimo training per i giovani medici". Il sistema è in continua evoluzione: a fronte dei primi risultati, il team sta già lavorando al suo potenziamento.