Omicidio Willy Branchi, la nuova pista: “Vilfrido ucciso per una rapina”

L’ipotesi che collega l’ultimo indagato, "un soggetto pericoloso", che potrebbe averlo assassinato per soldi

Ferrara, 14 aprile 2024 – E se Willy Branchi fosse stato ucciso a seguito di una rapina, per aver cercato di difendere i soldi nel portafoglio? Nel calderone investigativo – due inchieste, 10 anni di indagini, oltre 200 testimoni escussi, tre iscritti per omicidio, altri dieci per falsa testimonianza – c’è anche questa pista la quale, secondo ciò che trapela, sarebbe quella che porterebbe oggi dritto all’ultimo indagato per omicidio. Un soggetto ritenuto "molto pericoloso", una schiera di precedenti contro la persona, noto assuntore di droga. Il suo nome, o meglio il nomignolo, viene alla luce per la prima volta nel 2015, da una lettera recapitata al fratello di Willy, Luca, ma a firma anonima.

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Vilfrido Willy Branchi fu ucciso barbaramente la notte tra il 29 e 30 settembre 1988 a Goro e abbandonato nudo lungo l’argine del Po con il solo portafoglio
Vilfrido Willy Branchi fu ucciso barbaramente la notte tra il 29 e 30 settembre 1988 a Goro e abbandonato nudo lungo l’argine del Po con il solo portafoglio

Tre piste

Riavvolgiamo il nastro per un attimo. È la notte tra il 29 e 30 settembre 1988 quando Vilfrido ’Willy’ Branchi, 18 anni, viene ucciso con una pistola da macello e il suo corpo, completamente nudo, abbandonato sotto il cartello di Goro lungo l’argine del Po. Un chiaro segnale? Secondo gli inquirenti, ci sarebbero pochi dubbi. ’Chi fiata, ecco la fine che farà’. Valeriano Forzati, il futuro killer del Laguna Blu (2 febbraio 1989), resta oggi l’unico processato per omicidio, poi assolto per mancanza di prove. L’inchiesta, riaperta nel 2014, nonostante la melma dell’omertà riscontrata in gran parte del paese,di strada ne ha fatta tanta scandagliando a fondo tre distinte piste che, non è escluso, potrebbero essere collegate. Prima: la droga. Willy usato, anche per via del suo deficit cognitivo, per consegnare partite di stupefacenti. Finito, per questo, in un brutto giro e alla fine divenuto testimone scomodo. O ucciso per una vendetta nei confronti del fratello, in passato coinvolto in un giro di spaccio. Seconda: la pedofilia. Gli ultimi 10 anni di investigazioni, hanno trovato tantissimi riscontri su minorenni adescati in cambio di 5-10mila vecchie lire, un profumo, un paio di scarpe. "Lo sa quanti ragazzi – disse un testimone a chi scrive – all’epoca sono stati violentati dai pedofili e oggi non parlano? Tanti, mi creda. Qui, tra Goro e Gorino, quei maledetti hanno fatto un macello...". Pedofili che cercavano prede facili, in particolare ragazzi ’speciali’ come Willy.

L’ultimo indagato

E veniamo agli ultimi sviluppi che portano dritto alla terza pista e all’ultimo indagato per omicidio – che si aggiunge a due fratelli pescatori di Goro –. Lo scrivente anonimo, nel 2015, parla di lui, fornisce informazioni ritenute ora da carabinieri e Procura "molto importanti", residente a Oca Marina, frazione veneta ma poco distante da Goro. " Il tipo – così la lettera – era spesso a Goro in cerca di fumo (...) , so per certo che i carabinieri un paio di giorni prima dell’omicidio di Willy, lo hanno avuto per le mani (...), è stato trovato che dormiva su un peschereccio, completamente fuori di testa ". Un soggetto con precedenti per rissa, rapina, lesioni, tentato omicidio, spaccio. Il quale potrebbe aver ucciso Willy per rubargli i soldi da investire in droga. Il pomeriggio del 29 settembre ’88, l’ultimo per Vilfrido, il diciottenne – diranno alcuni testi – aveva circa 200mila lire, denaro mai trovato però nel portafoglio vicino al cadavere. Sul come facesse ad avere quel gruzzolo, resta un altro giallo, perché Willy non lavorava. Ma è possibile che una sola persona possa aver commesso il massacro, iniziato lontano dall’argine, ai danni di un ragazzone di oltre 1.80 centimetri per 90 chili? La risposta di chi indaga è una sola: no.