Goro (Ferrara), 16 novembre 2024 – Sandro Suncini, 57 anni, ha lasciato il timone della barca per mettersi al volante di un carrello elevatore. Dalla pesca alla frutta, dalla sacca di Goro con quel fiume esaurito di vongole al mare rosso di pomodori di Conserve Italia, stabilimento di Pomposa. “Sono ancora nella cooperativa ittica per lealtà verso i miei compagni. Ma con la pesca ho chiuso, dobbiamo guardare in faccia la realtà. Il granchio blu non si può fermare, la sacca è sua”.
Suncini è stato per anni presidente di Copego, il consorzio delle coop che da mesi vede i soci fare fagotto per andare a coltivare i campi, per fare i baristi, i camerieri al mare. Quest’estate sono state una trentina le domande presentate dai pescatori a Conserve Italia, domande che fino a qualche anno fa non c’erano. Hanno fatto la stagione del pomodoro nello stabilimento di Pomposa che per la raccolta di questo prodotto assume d’estate 500 stagionali. Per la raccolta complessiva, a pieno regime, si parla di 1200 stagionali nel periodo luglio agosto. Addio alla pesca.
E’ finito un mondo?
“Il settore delle vongole è morto”.
Da quando tempo lavora per Conserve Italia?
“Da alcuni mesi, con contratti a tempo determinato. Faccio il carrellista, il lavoro mi piace. Il contratto scade a dicembre e prego che mi venga rinnovato. Poter lavorare ancora lì per me sarebbe come toccare il cielo con un dito”.
Basta con la pesca?
“Quale pesca? Le vongole non ci sono più. I recinti per proteggerle? Alla fine raccogli briciole. C’è chi mette i teli. E cosa è successo? L’acqua dolce arrivata con la piena del Po ha ucciso tutte le vongole”.
I ristori sono arrivati?
“Ad alcuni sì, ad altri no. Stiamo parlando di una prima copertura del 27% del danno, che ci fai?”.
In che senso?
“Con le vongole funziona così. Chiedi alla banca un prestito. Con quei soldi compri il seme, quando vendi le vongole restituisci i soldi alla banca. Il meccanismo si è spezzato, non puoi più pagare le banche. Così alla fine ti riduci a lavorare solo per pagare il mutuo. Follia”.
Ha figli?
“Sì, due. Uno, Andrea continua ad andare a vongole, alla fine pesca i granchi blu. Per riuscire ad avere un reddito insegna arti marziali ai bambini in tre scuole. Gli piace. L’altro si chiama Christian, studia. E io lo incoraggio, gli dico di andare avanti, almeno riuscirà ad avere un futuro. Però…”.
C’è un però?
“Vuole fare l’università, per me una grande soddisfazione. Solo che in questo momento non ho i soldi per pagargli gli studi. Non abbiamo i soldi per mettere qualcosa sulla tavola”.
E’ ripartito da zero a 57 anni
“Sì, mi sono messo a portare i curriculum in giro. Ho trovato questo lavoro, mi trovo benissimo. E’ un dolore lasciarmi dietro le spalle la pesca, è stata la mia vita. Ma devo mantenere la mia famiglia e spero di poter firmare a dicembre, di rimanere”.