Bondi, dopo il derby serve il bis con Piacenza

Alle 18 domani al palasport arriva la neopromossa Bakery

TRASCINATORE Mike Hall, il faro della formazione di Bonacina (Foto Business Press)

TRASCINATORE Mike Hall, il faro della formazione di Bonacina (Foto Business Press)

Ferrara, 20 ottobre 2018 – SUPERATO l’exploit emotivo di un derby di fuoco, da oggi la Ferrara del basket torna alla normale programmazione, anche se niente di questa Bondi targata Bonacina sembra essere davvero normale, a partire dai tanti giovani che sgomitano per cercare di ritagliarsi un posticino in serie A2. L’unica certezza assoluta è l’obiettivo, preciso come una spada: la salvezza. Ed è proprio in questa chiave che bisogna leggere la gara in programma alle 18 al palasport estense tra la Bondi e la Bakery Piacenza. Anche se siamo solo alla terza giornata di campionato è meglio dunque evitare inutili voli di fantasia: dopo il grande duello con Cento, oggi bisogna ritornare con piedi per terra e possibilmente portare subito a casa un altro risultato positivo, senza compromessi e soprattutto evitando la pericolosa euforia post derby. Altra cosa da sfatare, prima che gli arbitri alzino palla a due, il fatto che Piacenza, dopo due passi a vuoto, sia una squadra in crisi. No, piuttosto è arrabbiata e pronta a giocarsi le sue carte. Attenzione ad esempio all’ex di turno Castelli, capace di metterne 25 e 9 rimbalzi anche nella sconfitta di domenica contro Treviso. Altrettanto pericolosi sono il lungo Crosariol, che si prepara ad un bel duello con Fantoni, Liberati, avversario difficile per De Zardo, e il cecchino Voskuil, che con Green forma una coppia di esterni pericolosissima sui quali Panni e Swann dovranno faticare tanto quanto hanno sudato contro Moreno e Mays.

Insomma, a parte lo 0-2 di questo avvio di stagione, la Bakery è squadra esperta e di buona mano offensiva. Ecco perchè oggi sarà necessaria la massima attenzione soprattutto nella metà campo biancazzurra. Ma dopo le belle cose fatte intravedere sette giorni fa, la vera vittoria della Bondi sarebbe scoprire che non sono solo le magie dei suoi Usa, la grinta di Fantoni o le triple di Panni a valere il prezzo del biglietto ma che anche la fame di basket dei vari Zampini, De Zardo, Barbon e compagnia vale una corsa al palazzo.

Stefano Rizzi