Catellani: "Emozione incredibile". Gazzoli: "Vittoria che certifica e ci dà visibilità"

Se martedì scorso sul palco di ‘Ponte in Festa’ Andrea Catellani e Andrea Gazzoli guardavano alla Final Four del campionato under 18 con fiducia ed entusiasmo, pochi giorni dopo si sono ritrovati a festeggiare i campioni d’Italia allo stadio Del Duca, per un traguardo storico.

"Ancora non abbiamo realizzando di aver vinto uno scudetto – ammette il responsabile del settore giovanile della Spal –. È fantastico, i ragazzi sono stati straordinari: sono andati sotto a causa di un episodio, poi hanno reagito e alla fine hanno portato a casa una vittoria storica. Sono tanti i fattori che hanno contribuito a centrare questa impresa, a partire dalla carica che ci hanno trasmesso i tifosi.

Un conto è sostenere la prima squadra, ma non è scontato farlo per una selezione giovanile. La squadra di Pedriali sapeva di essere seguita con passione: prima ha battuto la Roma dopo una partita durissima, e poi ha fatto altrettanto col Bologna ribaltando la situazione in modo incredibile.

Quando smisi di giocare non sapevo di poter provare ancora emozioni del genere! Tutto il settore giovanile sta crescendo, ma questo gruppo ne è il simbolo, perché ha fatto qualcosa che va oltre il calcio.

Dedico questo titolo a mia moglie e miei figli: è un lavoro pesante e a volte li trascuro. E più in generale a tutte le persone che lavorano al mio fianco, sono loro l’anima della Spal".

Esulta anche il direttore generale biancazzurro Gazzoli, per l’ennesimo riconoscimento al lavoro del club: "È una grandissima emozione – confessa –. Era già bellissimo aver raggiunto la finale superando la Roma: questa è una gratificazione enorme, un punto di arrivo per il percorso che abbiamo fatto quest’anno e in quelli anni passati, ma anche un punto di partenza per investire con ancora più forza in questo settore giovanile, per non vanificare questi splendidi risultati.

È una vittoria che certifica un prodotto e dà visibilità, ma il percorso che ci aspetta è lungo e dobbiamo formare prima uomini e poi calciatori". Lo sguardo diretto al futuro quindi, per non disperdere il patrimonio che la Spal ha coltivato in casa propria.

s.m.