Cento, Forlì e Bologna Che tris per la Tassi Group

E’ la terza big del girone che cade a Ferrara, dimostrando che grinta e voglia possono sopperire ai limiti tecnici e che non sempre vince il migliore

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Un tris d’assi mica da poco, quello che la Tassi Group ha messo sul tavolo battendo in successione il terzetto di big Cento-Forlì-Fortitudo, sfide con epiloghi tra loro simili in cui il Kleb ha dimostrato di saper reggere la pressione e di trovare dentro di sé risorse infinite. A distanza di poche ore dalla sirena del derby contro la Kigili, la memoria torna ancora a quegli ultimi secondi decisivi, che sicuramente resteranno nella storia del basket ferrarese, perché l’epilogo è di quelli da stropicciarsi gli occhi, col canestro da centrocampo di Cleaves a far esplodere di gioia il popolo biancazzurro che ha stipato gli spalti della Giuseppe Bondi Arena, il cui colpo d’occhio (finalmente) richiamava i fasti del passato. Ferrara ha tenuto duro mostrando grande resilienza, recuperando con la forza dei nervi dopo che l’inerzia verso la metà dell’ultimo quarto era girata nuovamente verso la Effe, che coi canestri di Thornton e Cucci sembrava aver indirizzato definitivamente la sfida.

Invece la Tassi Group ha cavalcato un Campani monumentale, che dal secondo tempo di Cividale è diventato un fattore su entrambi i lati del campo, e un solidissimo Bellan, che con qualche canestro dalla spazzatura ha riavvicinato i suoi ad una Fortitudo che cercava di scavare il solco decisivo. Quindi gli ultimi venti secondi mozzafiato, con Aradori che sbaglia il tiro della vittoria su una stoica difesa di Campani e il rimbalzo catturato da Cleaves, che si inventa una magia, segnando da metà campo e mandando in visibilio il pubblico di fede estense. Andate in archivio undici giornate, questa squadra – seppur con tutti i limiti tecnici del caso – è già entrata nel cuore della sua gente, grazie a imprese memorabili nelle quali la grinta e la voglia di vincere hanno superato il talento, il cuore ha avuto la meglio dei polpastrelli, dimostrando che nel basket, come in qualsiasi altro sport, non sempre vince il migliore. E allora questi ragazzi meritano il supporto della città e dei suoi tifosi, da qui fino alla fine della stagione, alla ricerca di una salvezza complicata che dopo la bomba di Cleaves, però, appare sicuramente meno difficile. Ad inizio estate neppure si sapeva se questa società sarebbe andata avanti, e ora la categoria va difesa con le unghie e con i denti, con un gruppo che più motivato di quello costruito da coach Spiro Leka e il suo staff non poteva esserci. Fra 48 ore sotto con la trasferta di Chiusi, altro crocevia importante di un campionato dalle mille emozioni.

Jacopo Cavallini