Il ’filosofo’ Mora se ne va La bandiera è nella storia

Dopo l’ultima salvezza le parti si sono separate e Luca è andato a Pescara. Restano ricordi importanti e stagioni vincenti nelle quali ha lasciato il segno

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Lo scorso 30 giugno si è conclusa la seconda avventura in biancazzurro di Luca Mora, che stavolta probabilmente dice definitivamente addio alla Spal. Una separazione dolorosa, che certamente il centrocampista di Parma ha in ogni modo provato ad evitare. Il contratto in scadenza e una rosa affollata di giocatori però hanno indotto la Spal a lasciare da parte le questioni sentimentali e ragionare in maniera fredda e lucida.

Ammesso e non concesso che Mora non potesse davvero servire alla squadra di Venturato, che nel finale concitato nell’ultimo campionato ha fatto grande affidamento sull’esperienza, l’intelligenza e la determinazione del filosofo.

Ma il calcio è anche questo, e seppur con l’amaro in bocca Mora ha accettato la decisione della Spal.

E dopo qualche settimana è ripartito col consueto entusiasmo da Pescara, una piazza importante che spera di riportare in serie B centrando l’ennesima promozione della sua carriera. Di sicuro, il nome di Mora resterà scritto a caratteri cubitali nel libro della storia della Spal, che quando lo ingaggiò dall’Alessandria nell’estate 2015 certamente non si aspettava di trovare un leader dentro e fuori dal campo. Già, perché a Ferrara non è stato un semplice giocatore, ma un simbolo dell’orgoglio biancazzurro che dopo tanti anni di delusioni è esploso all’ennesima potenza proprio in corrispondenza del suo arrivo in città.

Promozione in serie B al primo tentativo, seguita a ruota dal salto in serie A che mancava da mezzo secolo. Nel massimo campionato poi Mora ha indossato con fierezza la fascia da capitano della Spal fino a gennaio 2018, quando le esigenze della squadra di Semplici di rimescolare le carte sul mercato per provare a centrare una salvezza complicata lo hanno portato allo Spezia.

Anche quella con gli aquilotti è stata un’avventura straordinaria per Mora, culminata con la storica promozione in serie A.

Ma il suo cuore in fondo ha sempre battuto per la Spal, così a gennaio 2021 quando è arrivata la chiamata da Ferrara non ci ha pensato due volte a tornare a casa.

La situazione non era esattamente quella che aveva lasciato tre anni prima: entusiasmo ai minimi termini, e i postumi della retrocessione estremamente difficili da smaltire.

In una squadra nella quale la tifoseria non si è mai identificata, Mora ha sempre dato l’esempio. Non è bastato per cambiare il corso di una stagione fallimentare, ma il filosofo ci ha sempre messo la faccia.

È accaduto anche la scorsa stagione, nella quale ha contribuito in maniera determinante a scongiurare una catastrofica retrocessione. Non è servito per restare a Ferrara, però per quello che ha fatto e che ha rappresentato il popolo biancazzurro non ammainerà mai la sua bandiera.

Stefano Manfredini