Tacopina: "Seck, talento vero Tra qualche anno sarà una stella"

"Macron mi dice che la Spal nel merchandising vende più capi di Napoli e Lazio in proporzione agli abitanti"

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Joe Tacopina in una intervista audio per il podcast americano di Calcio Corner ha regalato, ovviamente in inglese, qualche “chicca” in più sulla prossima avventura alla Spal. Ecco le migliori.

CATANIA. "Mia madre è siciliana e con alcuni investitori di Wall Street ho dedicato molto tempo a tentare l’acquisto di quel club, c’era anche un contratto. Ma loro non hanno ridotto i 60 milioni di debiti come si erano impegnati a fare, e alla fine abbiamo lasciato perdere, pur regalando un aiuto di 800mila euro a fondo perduto e aiutandoli così a finire la stagione. Ma non so come finirà ora con quella voragine".

SPAL. "Ho ricevuto chiamate appena abbandonata la trattativa in Sicilia, e una veniva dalla Spal. Nel nostro business plan c’è la serie A nel 2022-23, ma non mi voglio porre limiti neanche per quest’anno. Senza pressione, però, perchè il budget ci consentirebbe anche una seconda stagione in B".

TRATTATIVA. "La due diligence è una formalità, dal 9 agosto saremo operativi. I Colombarini sono professionali e seri, mentre a Catania usciva una sorpresa al giorno".

PIAZZA. "Ferrara è una bellissima città Unesco e pensa solo al calcio, mentre Bologna è anche Basket City. Macron mi dice che la Spal nel merchandising vende più capi di Napoli, Lazio e Bologna, in proporzione agli abitanti: significa più passione".

VIVAIO. "Quello della Spal è uno dei cinque migliori d’Italia e intendo farlo crescere ancora. Catellani lo voleva mezza serie A ed è venuto da noi quando ha visto il progetto".

CLOTET. "L’ho voluto per l’esperienza internazionale, perché sa valorizzare i giovani e offrire uno spettacolo che coinvolga i tifosi".

SECK. "Segnatevi questo nome, tra qualche anno sarà una stella di prima grandezza. Sempre che non vada ceduto in Premier League, per cui sarebbe perfetto".

COLOMBO. "E’ un bel centravanti. Tra una settimana si aggregherà con noi dal Milan, ne ho parlato io anche con Massara".

NEWCASTLE. "In passato mi era stata prospettata la possibilità di rilancio di un club inglese. Ma io sono figlio di italiani, ho l’Italia nel sangue, e solo in Italia trovo una passione che non riuscirei a mettere per un club inglese o spagnolo, per quanto quei paesi siano spesso più stabili. Ho il mio lavoro a New York e per me il calcio deve essere anche passione. C’è chi ama andare a giocare a golf, la mia passione è lanciare club calcistici nel mio paese d’origine".

m. m.