Un anno sofferto, finito cantando sotto la Ovest

Finalmente! Termina in festa con un turno di anticipo uno dei campionati più sofferti della storia recente della Spal, che per poco non restituisce al "Paolo Mazza" al Frosinone il 4-0 dell’andata, ma soprattutto si salva matematicamente e saluta con un lungo abbraccio con la sua (splendida) curva. Non è irrilevante essersi salvati con le proprie mani, con il quarto successo casalingo di una stagione esilissima a domicilio. Dopo aver sprecato cinque potenziali match-ball contro Ascoli, Cremonese, Alessandria, Cosenza e Crotone nell’ordine, la squadra di Venturato ha regalato all’allenatore il suo terzo successo, quello che mancava per l’aritmetica certezza di rimanere in serie B. E’ stato un anno sofferto, che ne è costati tre di vita a ciascun sostenitore della Spal. Rari i successi, frequenti le delusioni, ma il lieto fine ripaga di tutto. Il progetto Tacopina avrà modo di dispiegarsi nel prossimo campionato, e il presidente è atteso ora, dopo una stagione di bonus da nuovo insediamento, a una campagna estiva convincente, che garantisca piani alti in classifica. Siccome la forma è anche sostanza, come si diceva il modo conta, e dopo tante occasioni gettate al vento la Spal ha scelto la migliore per coronare la salvezza. In casa dove quest’anno più ha patito, contro un’avversaria forte, alla penultima chance, quella dell’arrivederci ai tifosi. Il 3-0 è giunto di testa e di cuore, maturando nei cinque minuti che hanno ribaltato il mondo spallino: al 7’ il gol di Dickmann, forse il più meritevole della ribalta per il gran rendimento, al 12’ la prodezza di Pinato. Esposito l’ha chiusa alla distanza con l’aiuto dell’ex Minelli, mai in campo nel suo torneo ferrarese. Significativa anche la firma forte di Luca Mora su questa partita. Lo si invocava in campo in un finale in cui il senso di appartenenza ha un peso, e Luca ha risposto presente, inventando un assist e provocando l’espulsione di Szyminski, ma anche giocando con ferocia a tutto campo. Con Meccariello e Latte Lath ha costituito una spina dorsale che in assenza di Mancosu e Viviani ha spianato la strada alla vittoria decisiva. Su Latte la società intende fare un ragionamento con l’Atalanta: il ragazzo ha gamba e velocità e promette. Ma oggi per gli spallini tutti è un sabato di festa e di sollievo. La "baracca" finale sotto la Ovest spiega bene da quale angoscia i tifosi e la squadra si siano sentiti alfine sollevati.

Mauro Malaguti