Alluvione a Forlì: bloccati una notte nel bar a Dovadola, adesso sono amici

Il racconto di Rita Nanni, che ha trasformato il locale in albergo per 15 persone: c’erano due turisti tedeschi e una signora toscana

Forlì, 31 maggio 2023 – “Quella sera del 16 maggio tutto è avvenuto così in fretta, che non abbiamo avuto il tempo di pensarci: in poco tempo il bar si è trasformato in albergo. Anzi, in casa-albergo, con tante persone bagnate fradice dalla testa ai piedi, infreddolite e perfino impaurite. Ma è stato bello poter ospitare tutti per la notte". L’avventura di 15 persone, finite in trappola fra due grosse frane mentre stavano transitando lungo la strada statale 67 al Casone di Dovadola, è raccontata da Rita Nanni, titolare di un bar ristorante a due chilometri da Dovadola che nome più azzeccato non poteva avere: ‘L’Incontro’.

Alluvione, la sera del 16 maggio Rita Nanni ha ospitato 15 persone
Alluvione, la sera del 16 maggio Rita Nanni ha ospitato 15 persone

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Dopo aver fatto superare l’impatto tramautico nel momento della prima accoglienza alle persone rimaste con gli automezzi impantanati nel fango, fuori casa, con i telefoni in tilt e perfino senza corrente elettrica, Rita con grinta da vera azdòra romagnola e cercando di rassicurare tutti si è data subito da fare: "Signori, non preoccupatevi. Dividiamo quello che c’è, trascorrendo la notte nel locale".

Fra gli ospiti improvvisati c’erano il macellaio di Portico, il postino della zona, alcune infermiere di Rocca, ma anche un camionista di Napoli, una signora toscana che tornava dal mare con ai piedi le infradito e perfino una coppia di turisti austriaci, che poi hanno dormito col sacco a pelo nel bar, mentre un ragazzo di Castrocaro si è addormentato sopra un tavolo. Racconta Rita: "Dopo aver cenato, con pizza per tutti, per esorcizzare la paura abbiamo giocato anche a carte a lume di candela, facendoci coraggio e festeggiando perfino il compleanno della signora toscana. Ma la cosa più bella è il fatto che è nata fra tutti una bella amicizia. Così la mattina dopo abbiamo fatto un gruppo su Whatsapp, dove ci sentiamo tutti i giorni".

Il giorno successivo il sindaco di Rocca San Casciano, Pier Luigi Lotti, si è collegato con le forze dell’ordine e nel primo pomeriggio è arrivato un elicottero per portare tutti a casa. Aggiunge Rita: "Le macchine sono tornati a prenderle questo lunedì, quando è stata riaperta la strada". la Nanni vorrebbe ringraziare per nome tutti gli abitanti del Casone, tutti quelli che si sono prodigati "per rendere il più serena possibile la notte del diluvio universale" e i numerosi collaboratori, "i ragazzi del bar", i "bravissimi dirigenti e operatori di Anas e della ditta Ballardini, che hanno lavorato giorno e notte per riaprire la strada", ma la costringiamo a limitarsi a tre grazie: "Al sindaco di Rocca San Casciano Pier Luigi Lotti, al presidente della Protezione civile di Dovadola Roberto Bartolini, a mamma Cesarina e papà Gerardo".