MATTEO BONDI
Cronaca

Emanuele Ciani (Acer): "Un aiuto alla comunità. Immobili da restaurare per chi ha bisogno"

L’architetto 43enne è esperto di chiese (e non solo): "L’alluvione ha danneggiato parte del patrimonio. Sarei utile se anche solo una casa in più fosse disponibile".

Ciani mentre spiega il progetto di recupero di San Mercuriale

Ciani mentre spiega il progetto di recupero di San Mercuriale

Emanuele Ciani, 43 anni, architetto con uno studio in città, sarà il nuovo presidente di Acer Forlì-Cesena. Dopo l’anticipazione sul Carlino di domenica, è arrivata una sorta di conferma da una nota di Fratelli d’Italia, a firma del capogruppo cesenate Marco Casali, che, rimproverando il Pd della sua città per la gestione di altre società partecipate, elogia Forlì che "con l’architetto Ciani ai vertici di Acer ha individuato la persona giusta al posto giusto, senza che abbia nel proprio curriculum un passato partitico tanto più da politico da rispolverare". Il consiglio d’amministrazione di Livia Tellus – la holding che detiene le quote del Comune di Forlì nelle varie società a partecipazione pubblica – avrebbe dovuto deliberare ieri la nomina di Ciani, ma è stato rinviato di una settimana.

Ciani, da quando sarà operativa la nomina? "Mercoledì della prossima settimana si terrà un consiglio di amministrazione che prevede la nomina del presidente". Diventa così amministratore dell’agenzia per la gestione delle case popolari della provincia di Forlì-Cesena. Una realtà con cui ha già avuto a che fare? "Anche se sono un tecnico, non ho mai avuto a che fare con Acer per il mio lavoro e, sinceramente, non la conosco molto bene".

Da chi è stato contattato per proporle la presidenza della società? "Mi ha chiamato il sindaco e poi sono stato contattato dall’amministrazione. Mi hanno detto che avevano bisogno di una figura tecnica e che avevano pensato a me". In che senso una figura tecnica? "Finora i presidenti di Acer sono stati quasi tutti avvocati. Hanno fatto un ottimo lavoro, ma forse vogliono vedere se si possa fare qualcosa in più con qualcuno che sia del mestiere".

Ha già idee su come far funzionare meglio la società? "Io di Acer, al momento, so quello che leggo sui giornali. So che ci sono alcuni appartamenti che devono essere sistemati, un patrimonio di immobili che si sta ampliando, alcuni che hanno subìto anche l’alluvione e che l’agenzia ha comunque lavorato molto bene. Come poter dare il mio contributo lo devo ancora capire bene".

Lei si è definito un tecnico, ma il suo nome è stato proposto da un’amministrazione di centrodestra. Come mai hanno pensato a lei? "Penso che sia perché ho seguito progetti importanti per la città e che, in quelle occasioni, mi abbiamo conosciuto e, spero, apprezzato. Come studio ci occupiamo di varie commesse pubbliche. Abbiamo lavorato sul campanile di San Mercuriale e poi sul chiostro, il parco archeologico di Galeata, la chiesa del Carmine, l’Università, gli ospedali. Hanno messo da parte gli schemi di partito e proposto un tecnico per vedere di ottimizzare il sistema".

Visto che ha avuto a che fare molte volte con questa amministrazione comunale, come la giudica? "Dal punto di vista del recupero architettonico stanno facendo tanto e anche bene. Alcuni lavori sono ancora in corso, come la fine dello stralcio del San Domenico, ma l’impegno, anche dal punto di vista culturale, è evidente".

Perché ha deciso di accettare la carica? "È il mio modo di poter fare qualcosa per la comunità. Spero di essere utile, aiutando a recuperare anche solo una casa in più per chi ne ha bisogno".