Un week end con "Una Piazza di Libri"

Al via la seconda edizione della manifestazione dove saranno presenti 12 case editrici indipendenti che esporranno più di 3.200 volumi

In Italia si legge troppo poco

In Italia si legge troppo poco

Forlì, 10 luglio 2014 - Chiara Partisani è responsabile editoriale della casa editrice indipendente CartaCanta, con sede a Forlì in Corso Diaz, in questi giorni è stata impegnata nell’organizzazione dell’iniziativa "Una Piazza di Libri", che si terrà in Piazza Saffi venerdì e sabato a partire dalle 19. Come si svolgerà l’iniziativa? "Sarà una grande festa del libro. In questa seconda edizione saranno presenti ben 12 case editrici indipendenti che esporranno più di 3.200 libri.

Nel corso delle due serate ci saranno incontri con gli autori, reading di poesie, presentazioni di nuove uscite e laboratori dedicati ai più piccoli". Insomma, ce n’è per tutti i gusti. "Esattamente. Anche per quello che riguarda i generi dei libri che saranno esposti, abbiamo voluto spaziare il più possibile: poesia, narrativa, racconti, autori italiani e stranieri, teatro, storia, fantasy e letteratura per l’infanzia…Impossibile elencarli tutti". Esporranno solo case editrici locali? "Assolutamente no: le case editrici provengono da tutta Italia, dal nord al sud. Il filo rosso che le accomuna è che sono tutte indipendenti e sono tutte di piccole dimensioni". Com’è lo stato di salute dell’editoria italiana?

"L’editoria in Italia ha cominciato a soffrire già da qualche anno, ma crediamo che abbia le spalle abbastanza forti da sopravvivere a questa forte crisi della carta stampata". Si dice che ultimamente tutti abbiano una propria opera chiusa in un cassetto. Un buono scrittore esordiente, oggi, avrebbe qualche chance di sfondare? "Direi di sì. Però deve sapere come muoversi e a quale casa editrice rivolgersi. Ci sono ancora case editrici pronte ad osare, anche se non sono molte. Cartacanta, anche se ultimamente si è occupata spesso di traduzioni, ha pubblicato diversi autori esordienti. Certo, però, che per essere buoni scrittori bisogna essere prima di tutto buoni lettori".

"Una piazza di libri", quindi, è rivolta principalmente ai lettori? "Proprio così. Vogliamo mostrare ai lettori una realtà che spesso è invisibile: quella della piccola e media editoria indipendente. Le case editrici così esistono, sono uno zoccolo duro e meritano di essere conosciute". Saranno numerose anche le iniziative dedicate ai più piccoli. "Sì. Sono molti i laboratori di gioco pensati per i bambini e parecchi stand sono di case editrici per l’infanzia. Abbiamo voluto dare molto spazio ai più piccoli perché pensiamo che un bambino che legge sarà, in futuro, un adulto che legge e il mondo ha ancora bisogno di forti lettori".