Lo sguardo di McCurry si posa sulle donne

‘Icons and women’ apre venerdì ai Musei San Domenico di Forlì

Steve McCurry e una delle sue fotografie più famose (Foto Ansa)

Steve McCurry e una delle sue fotografie più famose (Foto Ansa)

Forlì, 23 settembre 2015 - Gli occhi della ragazza afgana hanno fatto il giro del mondo. Potenza di una fotografia, quando l’autore è un maestro come Steve McCurry. Il fotoreporter americano torna in Italia con la rassegna Icons and Women, ai Musei San Domenico di Forlì. Dal crollo delle Twin Towers ai pescatori dello Sri Lanka arrampicati sulle pertiche, passando per i cammelli nel deserto sullo sfondo del Kuwait in fiamme, le opere di McCurry non solo sono il racconto di un conflitto, un evento o uno spaccato di vita. Lo dipingono, ne esaltano contraddizioni e dettagli.

‘Icons and women’ è una selezione di alcune delle opere più famose di McCurry, con altre immagini più recenti, non ancora pubblicate sui suoi libri. Nelle sale del San Domenico ne saranno esposte 180 di vari formati; il visitatore riceverà inoltre un’audioguida in cui lo stesso autore racconta come sono nati quegli scatti. Curata da Biba Giacchetti e allestita da Peter Bottazzi, la mostra invita a un percorso di scoperta che man mano svela un universo femminile. Donne che riassumono una mescolanza di culture ed etnie, colte in espressioni apparentemente ordinarie, quotidiane, ma che spiccano per intensità.

Steve McCurry  ha parlato del valore della pazienza, in un’età che fa dell’impazienza uno dei suoi tratti distintivi. «Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te». È l’aspetto più affascinante delle sue pose, che mettono a nudo sofferenza ma anche sorpresa e sempre sollevano compartecipazione. C’è una fotografia scattata ad Agra, in India, nel 1983, con due uomini dal capo avvolto in un turbante che si reggono sulla punta di una locomotiva. Su di loro sgorgano ampie volute di fumo. Sembrano delle vedette, incaricate di segnalare il cammino della macchina a vapore, mentre alle loro spalle si intravede un tempio maestoso. Emblema di un Paese-continente lanciato verso la modernità, ma che conserva tradizioni radicate nel profondo. Contrasti, fratture. Come quelli evocati dalla ragazza tibetana, in costume tradizionale, ritratta davanti a un aereo.

La mostra di Forlì comprende una sezione dedicata alla guerra e alle violenze che il fotorepoter di Filadelfia ha documentato, facendo comunque prevalere la poesia sull’angoscia. McCurry, i cui lavori sono stati pubblicati in riviste come il National Geographic Magazine, sembra indicare che le donne saranno le protagoniste di un mondo più pacifico e accogliente.

Promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi e dal Comune di Forlì, la mostra sarà inaugurata venerdì in occasione della Settimana del Buon Vivere. Steve McCurry sarà presente al Teatro Diego Fabbri, dove alle 17 verrà intervistato da Gianni Riotta. Subito dopo, dalle 20 alle 23, la mostra sarà aperta al pubblico.

Info ‘Icons and Women’ di Steve McCurry resterà aperta fino al 10 gennaio. Orari: da martedì a venerdì 9,30-18; sabato, domenica e festivi 10-18,30. Biglietto intero 11 euro, ridotti da 9 e 5 euro; mostrastevemccurry.it