Orizzonti nuovi: si deve osare

IL COMMENTO

Forlì, 27 settembre 2015 - Cinquecento persone il primo giorno (dopo i trecento della sera prima): è un dato che mette McCurry all’altezza di un mostro sacro come Melozzo. Insomma, al livello di alcune mostre ‘classiche’. Un risultato che deve fare riflettere non solo gli organizzatori del ‘Buon Vivere’ ma soprattutto la Fondazione.

Dietro c’è sicuramente la fama del fotografo americano ma anche quella del San Domenico stesso: un ‘marchio’ di qualità riconosciuta. Il successo apre nuove prospettive: perché il pubblico non solo dà prova di seguire anche forme artistiche distanti dalle tradizionali pittura e scultura, ma anzi sembra addirittura incoraggiare tentativi diversi, moderni, in chiave più pop.

Indubbiamente c’è un terreno fertile per riempire il museo per almeno 8-9 mesi all’anno: una volta di più, Forlì non può permettersi di ignorare un indotto turistico del genere.

Ultimo spunto: quanti un anno fa conoscevano McCurry? Eppure è bastato per avere centinaia di persone in fila. Non vogliamo essere la città dei vip da copertina (e forse ne abbiamo paura), ma cosa succederebbe se, una volta, provassimo a portarne uno? È un altro stimolo ad osare.