Sgabanaza, cinquant’anni tra teatro e tv

Pier Giuseppe Bertaccini racconta il suo personaggio comico: una pagina speciale sul Carlino

Pier Giuseppe Bertaccini, autore e volto di Sgabanaza, in tv (foto Frasca)

Pier Giuseppe Bertaccini, autore e volto di Sgabanaza, in tv (foto Frasca)

Forlì, 18 febbraio 2015 - Sgabanaza compie cinquant’anni. Li dimostra?

«Una volta a Premilcuore stavo mangiando una pizza in attesa dello spettacolo. C’erano due anziani, nel tavolo vicino. Il primo disse al secondo: ‘hai sentito che stasera c’è Sgabanaza’? E l’altro ‘l’avranno liberato dal ricovero’».

Pier Giuseppe Bertaccini, non dirà che il suo personaggio è superato?

«No, ha ancora una sua freschezza giovanile».

Come nacque?

«Nel 1965 avevo ventun anni ed ero reduce da dieci anni di seminario. Fu don Amedeo Pasini a inventare la macchietta che tartagliava. Io la presi a prestito da lui».

Quando arrivò il boom del personaggio?

«Negli anni Sessanta facevo parte della compagnia del Cinecircolo del Gallo. Alla fine della commedia si usava chiudere con la farsa, venti minuti per far ridere il pubblico. Sgabanaza cominciò in sordina e poi si espanse sempre più. I venti minuti diventarono trenta e così via. Ma l’esplosione avvenne solo a metà anni ’70 quando l’avvocato Michele Raffaelli mi chiamò a Tele Caveja e realizzò uno special che fu visto per tutta la Romagna. Da quel momento mi chiamarono da tutte le parti, non riuscivo più a vedere la mia famiglia».

Fabio Gavelli

Intervista completa sul Carlino di mercoledì 18 febbraio