Viaggio nell’Autodromo deserto a Imola: il circuito ferito e le tribune vuote Cronaca di un Gp che non c’è

Stazione deserta e silenzio assordante in centro storico, viale Andrea Costa sventrato dal cantiere. Il Lungofiume è ancora un cimitero di arbusti, la corsa contro il tempo per la Tosa sarebbe stata vinta.

Viaggio nell'autodromo deserto: cronaca di un Gp che non c'è

Viaggio nell'autodromo deserto: cronaca di un Gp che non c'è

Imola, 22 maggio 2023 – All’ora di pranzo la stazione è deserta: dai treni non scende nessuno. Il chiasso di migliaia di tifosi che sciamano in Autodromo per godersi lo spettacolo del Gran premio ha lasciato il posto al silenzio di una domenica tanto assolata quanto triste. Viale Andrea Costa è ancora sventrato dal cantiere: i lavori di riqualificazione che avrebbero dovuto accogliere il popolo della Formula 1, e accompagnarlo fino in centro storico e da lì al circuito, non si sono conclusi. Il maltempo ha reso vano ogni tentativo di sprint finale.

Anche nel cuore della città non potrebbe esserci niente di più lontano da un giorno di festa. Niente bandiere né cappellini della Ferrari. Molti dei cartelli stradali appesi all’inizio della scorsa settimana per incanalare i tifosi lungo viale Dante sono già stati rimossi. E gli spazi destinati agli eventi collaterali del Gp non sono mai stati allestiti. Resistono le vele promozionali lungo viale Dante, al pari di qualche aiuola addobbata per l’occasione.

L’Autodromo è un gigante ferito. Non nel corpo, ma nello spirito. Il paddock è agibile, danni alla struttura non se ne vedono. E sulla pista si potrebbe correre anche adesso. Basta però abbassare lo sguardo sul Santerno per capire. Il fiume continua a vomitare acqua. Gli argini sono stati mangiati dalla piena; piante e detriti restano accatastati senza regola. Il Lungofiume è un cimitero di arbusti. Poco distanti, ci sono ancora file di bagni chimici e i container che avrebbero dovuto ospitare le biglietterie.

Dalle parti della Tosa, sembra si debba correre domenica prossima. La porzione di tribuna ecologica è stata riportata a prato. La corsa contro il tempo sarebbe stata vinta. Poco più sotto, alla Villeneuve, le tribune provvisorie in ferro paiono ancora aspettare migliaia di tifosi. Così qualcuno, tra le decine di appassionati che per tutta la giornata di ieri hanno gravitato attorno al circuito come a non volersi arrendere di fronte all’evidenza, non resista. E sale sui seggiolini per scattare una foto.

Per vedere i lavori in corso, bisogna allargare lo sguardo. Via dei Colli, a due passi dall’ex Variante Alta: l’area che avrebbe dovuto ospitare la Fan Zone viene smontata pezzo dopo pezzo. Il Gran premio di Formula 1 non c’è. È giusto così, lo hanno detto tutti. A pochi chilometri da qui si piangono morti e si spala ancora fango. E come fai a pensare alla Ferrari in un momento così? Lo ha capito perfino il Circus, che quasi 30 anni dopo un’altra dolorosa domenica imolese di maggio ha finalmente imparato come ci si comporta davanti alle tragedie. Però, come in quel 1994, il magone rimane.