De Feo: "Imolese, ora ci sono venti finali"

L’attaccante cerca di spronare i compagni dopo sei ko di fila: "Dobbiamo giocare al massimo con fiducia e senza nasconderci"

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di Giovanni Poggi

"Ci aspettano venti finali, da giocare al massimo". De Feo carica i suoi e si prende per mano l’Imolese. E lo ha fatto in queste settimane, anche se la classifica e i risultati stanno penalizzando i rossoblù, reduci da cinque sconfitte in fila e ora invischiati nella melma della zona playout. Ma guardando l’altra faccia della medaglia e la prestazione messa in campo a Rimini, c’è ancora tempo per rimboccarsi le maniche e ripartire, limando le problematiche difensive e ritrovando fiducia davanti, sperando in un pizzico di fortuna in più. Fiducia e coraggio, alla qualità ci pensa De Feo, miglior marcatore dell’Imolese con 3 reti (assieme al montenegrino Stijepovic) e 1 assist: è lui l’ago della bilancia dell’attacco, quello che detta tempi e giocate, e che ha tutte le carte in regola per trascinare i compagni verso il traguardo della salvezza.

De Feo, a Rimini si è vista un’Imolese più intraprendente, l’arrivo di Anastasi sembra aver dato una scossa.

"Si, almeno un pari l’avremmo meritato, anche se già dal secondo tempo contro il Pontedera eravamo riusciti a rialzarci, creando tante opportunità. Peccato essere usciti senza punti da entrambe le partite".

Come ha vissuto il cambio del mister considerando la fiducia che le ha dato Antonioli fino dal suo arrivo.

"Mi è dispiaciuto tanto per il mister, ma siamo tutti professionisti e facendo questo lavoro sappiamo che sono cose che purtroppo possono capitare. Ma io ad Antonioli sarò sempre grato, è lui che mi ha voluto fortemente e nuovamente qui a Imola, aspettandomi e consentendomi di entrare in forma al punto giusto. Grazie a lui ho ritrovato la fiducia che l’anno scorso mi è mancata. Nonostante non sia più con noi, il nostro bellissimo rapporto non si cancella".

E Anastasi, com’è stato il primo impatto?

"Direi ottimo, si è presentato con grande fame e umiltà: sono certo che lavoreremo bene insieme. Ci sta trasmettendo mentalità e coraggio: come diciamo noi al sud, ha portato la "cazzimma" all’interno del gruppo, e credo che a Rimini si sia visto. Lo dobbiamo seguire tutti, è un grande combattente".

Nuovo allenatore e nuovo modulo: ora la palla passa a voi.

"Si, avremo modo di sperimentarlo in queste settimane e inizieremo a lavorarci, anche se in realtà il modulo conta il giusto, perché è la testa che fa la differenza. Credo comunque che basti davvero poco per rialzarci, ma tutti dobbiamo fare qualcosa in più, con fiducia e senza nasconderci".

Domani sfiderà il suo passato, la Vis Pesaro, che gara si aspetta?

"A Pesaro sono stato benissimo e mi sono trovato alla grande con tutto l’ambiente: la Vis è una società sana e seria. Sia noi che loro ci giocheremo molto: sarà la prima di venti finali. Si giocherà sui dettagli, servirà coraggio e dovremo giocarcela a viso aperto".

Nella giornata di ieri, l’Imolese ha ricordato l’ex giocatore e storico magazziniere Ettore Costa, scomparso mercoledì all’età di 85 anni (servizio nella cronaca di Imola).