Imolese lontano da tutto e tutti Chi ci guadagna?

Matteo

Alvisi

Per prendere una squadra lontano da dove si vive e lavora e gestirla bene ci vuole coraggio, soprattutto in tempo di Covid. Ma poi bisogna avere anche altro coraggio, voglia e capacità per amministrarla al meglio nel nome della tradizione della stessa società che ha una storia risalente a più di cent’anni fa, per Imola e anche per i suoi tifosi, tanti o pochi che siano rimasti. L’Imolese non sta attraversando un bel periodo, anzi sta precipitando verso la D nonostante un buon avvio di campionato. Poi la luce si è spenta, qualcosa si è rotto, i risultati sono venuti meno, i gol fatti ancora di più e una parte di tifosi ha cominciato a borbottare e a distaccarsi dal club del presidente Antonio De Sarlo che è subentrato a Lorenzo Spagnoli a luglio 2021. Nell’ultime diciannove partite la squadra, diretta in panchina da Gaetano Fontana, ha vinto una volta ed è reduce da una pesante sconfitta, non tanto per il risultato (2-0), a Grosseto contro il fanalino del campionato e principale avversario per la salvezza.

E pensare che tre stagioni fa l’Imolese è arrivata a un passo dalla serie B perdendo ai playoff con il Piacenza dopo avere eliminato il Monza con un certo Alessio Dionisi che attualmente guida il Sassuolo in A. Da un mese a questa parte la dirigenza rossoblù, prima e dopo la dipartita improvvisa di alcune figure chiave come il responsabile del settore giovanile Alberto Cardi, si è chiusa in un assordante quanto sconcertante silenzio non solo con i giornalisti, ma anche con i tifosi che ancora hanno voglia di seguire la squadra chiudendo, fra le altre cose, la propria pagina facebook. Perché? Forse la mancanza di risultati e scelte tecniche di fare giocare un attaccante al posto di un altro, tanto per dire, è colpa di un giornalista o di una frangia di tifosi. Non è dato saperlo, visto che anche alle domande di interviste e altro rivolte al club e pure allo stesso presidente non seguono più risposte. Quello che arriva sono solo risultati sempre più scadenti. Oltre al malcontento della gente che ha ancora a cuore la squadra della propria città.