
di Giovanni Poggi
Che una partita possa stravolgere un’intera stagione, indirizzandola nella maniera giusta, solo il tempo ci potrà dare la risposta. A Cesena, però, in soli 90’, l’Imolese ha ritrovato se stessa, mostrando la faccia più bella della medaglia, intravista solamente nelle prime cinque giornate, e poi mai più.
Il successo del Manuzzi, oltre a scacciare del tutto l’incubo retrocessione diretta, ha fatto riassaporare ai rossoblù il gusto del successo, dopo 10 partite di digiuno totale, ma non solo: dopo un mese, è arrivata la nona rete inviolata stagionale, quella che nei campionati d’oltremanica chiamano "clean sheet" (letteralmente "lenzuola pulite").
A differenza dei campionati inglesi, dove in alcuni casi per certi portieri è diventato un vero e proprio cruccio chiudere in vetta a questa particolare classifica, in Italia soltanto negli ultimi anni sta prendendo piede questa nuova "moda" di conteggiare prima le singole reti inviolate, rispetto alle reti subite in generale dalla squadra: un’operazione che conta il giusto, visto che numeri e sport non sempre poi vanno a braccetto.
Un dato di fatto, però, è che l’Imolese, in 5 delle 9 partite in cui non ha subito gol, ha sempre vinto: Padova, Matelica, Feralpisalò, Carpi e Cesena, le squadre rimaste a "bocca asciutta", e uscite poi senza punti dalle sfide contro i rossoblù. Un cambio di rotta necessario per la formazione di Mezzetti, diventato inevitabile dopo le 2 reti subite il turno precedente dal Ravenna (finora l’Imolese ha subito 52 reti, solo cinque squadre hanno fatto peggio), tutt’ora peggior attacco della serie C, e che anche nell’ultima giornata col Perugia ha mostrato i tanti limiti in zona gol, che per una sera al Galli erano magicamente scomparsi. Merito probabilmente dell’assetto proposto dal trio Mezzetti-Sintini-Spagnoli, ma soprattutto dall’atteggiamento dei rossoblù: la vera chiave della partita.
Una gara di attesa sì, ma di straordinaria organizzazione e attenzione ai dettagli, che ha permesso di fermare uno degli attacchi più pericolosi del campionato, e di lasciare a secco il secondo miglior marcatore del girone, Mattia Bortolussi, a una sola lunghezza di distanza da Guccione (capocannoniere con 15 reti). Il messaggio lanciato dopo il ko col Ravenna e la presenza in campo del presidente Spagnoli ha quindi funzionato, scuotendo e travolgendo i rossoblù, apparsi svuotati dopo la dèbacle contro la formazione di Colucci. Se dietro la direzione intrapresa sembra quella giusta, davanti occorre quanto meno aumentare i giri: 6 gol nelle ultime 12, sono infatti un bottino troppo scarno per chi si vuole salvare. Ripartire dall’atteggiamento e dalla solidità difensiva di Cesena, contando davanti sul ritrovato Polidori, potrebbe essere la ricetta necessaria per restare in serie C.