Pancotto "L’Andrea Costa? È come casa mia"

Basket B Nazionale Parla il vice coach biancorosso: "C’è grande sinergia, inseguiamo un sogno. I consigli di papà? Dare il massimo"

Pancotto "L’Andrea Costa? È come casa mia"

Pancotto "L’Andrea Costa? È come casa mia"

C’è anche la firma di Emanuele Pancotto nel successo dell’Andrea Costa a Jesi. Quasi tre quarti di gara gestiti vittoriosamente dal vice coach biancorosso dopo che l’espulsione di Emanuele Di Paolantonio (squalifica di una giornata commutata in sanzione: sarà presente domenica) lo ha portato a prendere le redini della squadra. Ma quanto visto a Jesi è solo la punta dell’iceberg del grande lavoro dello staff tecnico imolese (completato dal terzo Andrea Rambelli).

Pancotto, con le sue quattro espulsioni Di Paolantonio le ha lasciato spazio…

"A dire il vero è dal 19 agostoche mi lascia spazio. Fin dal primo giorno lavoriamo con un’ottima sinergia e io non posso che ringraziare Manu perché è un grande allenatore a livello tecnico, tattico e anche mentale. Mi è già capitato in carriera di subentrare a un’espulsione, ma a Jesi è stato facile gestirla grazie a un gruppo di ragazzi che sono sempre stati speciali".

Qual è il segreto di questa Andrea Costa?

"La sinergia che si è creata fin da subito, uniti nelle difficoltà. Eravamo una squadra che si doveva conoscere, giovane, a tratti anche inesperta e c’era da alzare il livello. Lavorando giorno per giorno con questa sinergia si è creata questa unione".

Si aspettava la salvezza senza playout?

"Con molta sincerità prima del 19 agosto la vedevo dura. Giorno dopo giorno abbiamo capito che era possibile. Adesso siamo a giocarci un sogno che vale ben più della classica ciliegina sulla torta e sarebbe un premio che meritano i ragazzi, anche per gli infortuni patiti".

Per i playoff restano le ultime due gare al PalaRuggi.

"Intanto sarà bellissimo tornarci dopo un mese, nonostante il supporto dei tifosi non sia mai mancato. Abbiamo tutto nelle nostre mani in due gare diverse e difficili, con Faenza che arriva nel suo momento migliore e poi il derby".

È vero che lei dà i soprannomi alla squadra?

"Mi prendo il merito di aver nominato Sorrentino ‘Bob’, vista la sua capigliatura alla Telespalla Bob dei Simpons. Ma anche Emanuele si è divertito a dare soprannomi".

Cosa le sta lasciando questa annata?

"Nei miei sei anni da assistente tra Civitanova, Ancona e Cento ho sempre ampliato il mio bagaglio tecnico e tattico, ma quello che ho scoperto di Emanuele è un modo di rapportarsi con il gruppo in cui mi rivedo molto, se un domani sarà capo allenatore. Lui è caratterialmente aperto al dialogo e ascolta e questo è fondamentale. Oltre al sentirmi a casa qui all’Andrea Costa, dove spero di rimanere ancora con Emanuele".

Qualche consiglio da casa (è figlio di Cesare Pancotto, ora vice a Napoli)?

"Essendo ora entrambi assistenti, il consiglio è di essere presente mentalmente per il ruolo che abbiamo, dando massimo supporto al lavoro del capo allenatore".

Più importante la Coppa Italia vinta da sua padre con Napoli o un eventuale playoff dell’Andrea Costa?

"Che dire… Anche Napoli è partita da underdog come noi, e anche per noi sarebbe qualcosa di unico".

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